A rischio la polizia postale di Livorno. E’ giusto? L’intervento di don Razzauti

In ballo ci sono indagini come in materia di pedopornografia e truffe online, ma anche e soprattutto attività di prevenzione e informazione nelle scuole, e non solo, a tutela dei minori che il personale della postale di Livorno svolge da 10 anni

La sezione di polizia postale e delle comunicazioni di Livorno rischia di chiudere. Il 20 febbraio il governo ha inviato un telegramma a questori e prefetti di Italia chiedendo un parere circa il progetto di riduzione degli uffici di polizia dislocati nel territorio di competenza, in virtù dei tagli previsti dalla spending review, e conseguente accentramento in un comportamento unico regionale (uno per ogni capoluogo di Regione). Per la nostra provincia si parla di tagliare, oltre che la postale, la squadra nautica di Livorno e Piombino, la sottosezione della stradale di Portoferraio e la polizia ferroviaria di Campiglia Marittima. Entro il 10 marzo i questori  sono a chiamati a esprimersi e va da sé che il mondo sindacale della polizia, locale e nazionale, è già in fermento e in questi giorni sarà impegnato a scongiurare i tagli. Sono, naturalmente, già partite le prime lettere-appello firmate dalle maggiori sigle sindacali come Silp, Sap, Coisp che in coro dicono: “Giù le mani dalle sicurezza dei cittadini. No alla chiusura selvaggia di centinaio di uffici di polizia”.
La preoccupazione maggiore riguarda la possibile chiusura della postale in piazza Benamozegh. Sappiamo tutti quali sono le funzioni e attività svolte dagli agenti assegnati a tali uffici. Non parliamo solo di compiti operativi e di indagine in materia di pedopornografia, truffe online, frode informatica, phishing, stalking e cyber bullismo solo per citarne alcune, ma anche e soprattutto attività di prevenzione e informazione nelle scuole, e non solo, a tutela dei minori che il personale della postale di Livorno  svolge da 10 anni. Inoltre, gli uffici della postale raccolgono ogni mese decine di denunce e essendo aperti al pubblico 3 ore al giorno sono diventati dei veri e propri sportelli di ascolto, dove i cittadini possono recarsi e affidarsi a uomini competenti, qualificati e di comprovata esperienza. Tutti servizi che verrebbero meno determinando una minore percezione della sicurezza da parte dei livornesi. Staremo a vedere gli sviluppi di questa vicenda.

INTERVIENE DON PAOLO RAZZAUTI
In questi giorni, si sta parlando di ridurre i servizi della Polizia di Stato. La cosa mi preoccupa moltissimo, in quanto -ancora una volta- si tagliano servizi ai cittadini. La cosa che mi preoccupa di più è la prevista chiusura della Polizia postale. Secondo il mio parere è uno dei servizi indispensabili nel nostro tempo; tempo nel quale l’uso degli strumenti di comunicazione pè al massimo, ma sappiamo che spesso- soprattutto lo web- non vengono usati al meglio, anzi sono usati per motivi delinquenziali. Spesso le vostre cronache hanno riportato gli interventi di detta struttura e di come attraverso di essa si sia giunti a smascherare, frodi,intimidazioni e violenze; di come attraverso di essa sia siano scoperti piani di hakeraggio su p.c. Ed allora mi domando : Sig. Questore, sig. Prefetto siete veramente certi che chiudere una struttura del genere sia un bene per la città e la sua popolazione ? Per favore, non rovinate uno dei vostri migliori servizi. Noi abbiamo bisogno non di repressione ma di prevenzione. La repressione, spesso, porta nuova violenza, la prevenzione aiuta ed in determinati casi è educativa. La mia , personalmente, è soltanto una piccola voce, ma nel mio ruolo di Vicario del Vescovo per la Città di Livorno, ceredo di poter interpetare la voce di tanti cittadini. Ed allora vi chiedo, a nome dei tanti, di non chiudere questo servizio indispensabile per la sicurezza dei nostri giovani e di noi tutti. Mi potreste rispondere che la decisione viene dall’alto, ma la storia ci insegna che sono le voci dal basso che creano le situazioni, che possono consigliare chi è più in alto. Confido nel vostro senso del dovere e, ringraziandovi per ciò che fate per la nostra Città, Vi auguro, anche in questo caso, di prendere la decisione più giusta per la popolazione :mantenere in vita la Polizia postale. Spero ci riusciate. Da parte mia la massima disponibilità a collaborare per il bene di tutti.

Don Paolo Razzauti, vicario episcopale per la città

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