Si scontra con una barca, vogatore vivo per miracolo

di Gianni Picchi

Tragedia sfiorata per un campione del canottaggio livornese, Leandro Mariotti, 37 anni, che ha rischiato la vita in un singolare, quanto pericoloso incidente, mentre si trovava a bordo del proprio “skiff” poco prima di una gara sul Lago di Candia, dove si sono svolti i campionati italiani di società. Mariotti, che voga su un singolo, si è scontrato in pieno con un’altra imbarcazione, un doppio femminile, nella area riservata al riscaldamento.
“La prua delle ragazze mi ha colpito a pochi centimetri dalla colonna vertebrale, sarebbe stata una tragedia…”, racconta l’atleta dell’Unione Canottieri Livornesi appena dimesso dall’ospedale di Ivrea dove è stato ricoverato tre giorni. Tre costole spezzate con fratture scomposte, contusione alla milza e versamento della pleura, che richiederanno altri accertamenti nei prossimi giorni: questo il referto stilato dai medici piemontesi. “Posso dire di essere vivo per miracolo”, ha spiegato Leandro che pratica canottaggio da quasi vent’anni e che è fresco reduce del bronzo ai campionati europei, che si sono svolti in Germania, a Monaco di Baviera.
“Credo che un incidente del genere non si sia mai verificato nella storia del canottaggio, perlomeno con questa dinamica”, ha aggiunto l’atleta.

Gara nel Lago di Candia, tra l’altro Parco Naturale, a una trentina di chilometri da Torino. E’ sabato mattina. Leandro Mariotti raggiunge la zona di  riscaldamento, una zona dove dovrebbe essere ben chiaro quali sono le direzioni di marcia ma, contrariamente, l’area non è ben delineata e non  sono presenti chiare planimetrie con il tracciato del campo di regata. “Anche io – spiega Leandro Mariotti – avevo notato questa criticità ed ero preoccupato. Ne avevo parlato con gli altri atleti ma alla fine mi avevano rassicurato, quindi sono sceso in acqua e…”. Mariotti, a 20 minuti dal via, come fa sempre effettua delle prove di partenza. E’ nella zona giusta, quella di risalita fino al punto di partenza. Ma, a pochi metri, rivolto nella direzione opposta c’è il doppio femminile della Padova Canotttaggio che sta effettuando la stessa operazione di riscaldamento. Uno speronamento che sommando la velocità delle due barche si è verificato a non meno di 35-40 chilometri orari.
“La prua della barca delle ragazze è salita sul mio scafo, mi ha centrato all’altezza dei polmoni stracciandomi il body – racconta ancora sotto shock Leandro – Quando sono caduto in acqua ho pensato al peggio, poi sono riuscito a sorreggermi alla barca investitrice nell’attesa dei soccorsi. Quelli sono stati minuti interminabili perché temevo davvero il peggio. Sotto, le grida delle due ragazze in preda al panico, i soccorsi sembrava non arrivassero mai”. Poi il recupero, il trasporto in ospedale, quindi le prime rassicurazioni da parte dei medici. Ieri verso le 17 Leandro Mariotti è stato dimesso. Ne avrà almeno per trenta giorni. “Riposo assoluto, posso solo stare sdraiato e seduto in poltrona. Il dolore è tanto – dice il vogatore – ma se penso a cosa poteva succedere mi consolo”.
I dirigenti della Federazione Canottaggio Piemonte, la Canottieri Candia e Padova Canottaggio sono stati molto vicini all’atleta livornese. “Un ringraziamento particolare – tiene a precisare Leandro Mariotti – va anche a Stefano Lari ed alla Canottieri Vigili del Fuoco Tomei”.
Anche le due ragazze, che domenica hanno vinto due medaglie d’oro, sono andate a trovarlo in ospedale sincerandosi delle sue condizioni. Loro come altri sul campo non si erano rese conto della gravità dell’incidente: nessuna notizia era giunta dall’ospedale. Ma alcuni dubbi andranno chiariti: come è possibile che accadano incidenti del genere? Di chi sono le responsabilità?
“Ora mi prendo qualche giorno di riposo – chiarisce Mariotti – poi vorrei portare all’attenzione della Federazione alcune criticità che rendono i nostri campi di regata pericolosi; dobbiamo lavorare affinché siano più sicuri. Non dimentichiamo che sono frequentati, non solo da atleti adulti ma anche da bambini”.

Riproduzione riservata ©