Si accascia mentre cammina. Muore noto portuale. Il ricordo di D’Alesio

Si accascia in strada e muore. E’ accaduto ieri in via Soffredini, alle Sorgenti, poco prima delle 13. La vittima si chiamava Marino Balleri e aveva 89 anni. A stroncarlo sarebbe stato un malore e a niente sono serviti i soccorsi della Misericordia arrivati sul posto con il medico in pochi minuti.
L’anziano stava passeggiando con un ombrello sorretto da un passante. I volontari l’hanno subito portato al riparo sull’ambulanza e hanno messo in atto le manovre di rianimazione a bordo. Sul posto anche le volanti della polizia per i rilievi.
L’uomo che abitava alle Sorgenti ma era considerato un veneziano doc, era molto conosciuto in città per essere il figlio del “Ballero”, uno degli “Scarronzoni”, i facchini del porto e navicellai.
Fino alla pensione aveva lavorato nella Compagnia portuale. Tra le sue grandi passioni aveva quella del canottaggio ed era grande tifoso della cantina del Venezia, dove si recava quasi ogni giorno per trascorrere le giornate in compagnia degli amici. Il funerale si svolgerà oggi, martedì 21 gennaio, alle 10, nella chiesa di San Ferdinando in Venezia.

IL RICORDO
Ieri mattina veniva data notizia della scomparsa di Marino Balleri, un nome forse sconosciuto ai più, ma non agli abitanti della grande famiglia del quartiere Venezia e dell’omonima sezione Nautica, che Marino frequentava quasi giornalmente nel ricordo di suo padre Mario. Quel Mario Balleri ( detto il Ballero ) medaglia d’argento nel Canottaggio alle olimpiadi del 1932 a Los Angeles, con l’otto dell’Unione Canottieri Livornesi ( Mario Balleri, Renato Barbieri, Renato Bracci Dino Barsotti, Guglielmo Del Bimbo, Vittorio Cioni, Enrico Garzelli, Roberto Vestrini, Cesare Milani, timoniere ). Sì Marino rappresentava un pezzo di storia della Venezia, anche la parrocchia di San Ferdinando lo ricorda con affetto e la sua assenza alla Messa domenicale si farà sentire. Con i padri Trinitari della chiesa della Crocetta, Marino era legato sino da bambino negli anni di padre Giovanni Battista Saglietto, un’icona per il quartiere ancora ai giorni nostri. Ma Marino ex lavoratore portuale, è ricordato oltre che per la sua bontà, anche per le sue famose frittelle, la cui ricetta ha sempre tenuto segreta. La dimostrazione dell’affetto e della stima che lo hanno sempre circondato sono le numerose telefonate ed e-mail giunte alla nostra redazione, come quella di Attilio d’Alesio: “Ciao Marino, una persona straordinaria,un grande amico , amante di Livorno e della sua storia: il mare il palio la Venezia. Il tuo ricordo sarà sempre con tutti noi”

O quella di monsignor Paolo Razzauti ‘’ Uomo semplice e disponibile; amante della sua Venezia. Grazie Marino per la tua amicizia e per le tue gustosissime frittelle. Non potrò dimenticarTi ‘’ ed altre di tante persone, che avendolo conosciuto ne hanno apprezzato la sua spontaneità e la sua genuinità. Con Marino la Venezia ha visto staccarsi un altro pezzo della sua storia, la storia del più antico quartiere di Livorno, in cui i nomi delle famiglie ancora oggi esistenti, come quella di Balleri, rappresentano le radici di una parte di popolo livornese, che nel proprio quartiere custodisce gelosamente storia, usanze e soprattutto affetto per tutti coloro che risiedendo nella Venezia, compresi i padri Trinitari, ne custodiscono il passato a garanzia di un perenne futuro per l’intero quartiere. Questa mattina alle ore alle ore 10 nella sua chiesa di San Ferdinando che lo ha visto per anni seduto al lato sinistro della navata, sarà celebrata la Messa funebre.

Roberto Olivato

 

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