Cercano pescatori di “cèe”, trovano spacciatori

Sequestrati 40 grammi di cocaina già suddivisi in dosi. In manette due marocchini

Doveva essere un normale controllo lungo lo Scolmatore per cercare qualche pescatore abusivo di “cèe”, il prelibato e costosissimo novellame di anguilla, molto raro e ricercato ma di cui è vietata la pesca. Così gli uomini del Corpo Forestale di Montenero, insieme ai colleghi di altri reparti, hanno svolto, la notte tra giovedì 4 e venerdì 5 febbraio, un servizio per controllare la presenza di pescatori di frodo. Quella sera però, non c’erano pescatori. La Forestale ha comunque subito notato uno strano viavai di scooter ed auto che arrivavano in zona e dopo una breve sosta ripartivano. Per capire meglio cosa stesse accadendo, gli uomini della Forestale si sono portati sul punto dove si fermavano i mezzi, ben attenti a non farsi notare. In questa maniera, è stato dunque facile accertare che era in corso una fiorente attività di spaccio di droga da parte di due persone nascoste al di sotto del ponte sullo Scolmatore.
Giunti inosservati a ridosso del punto dove i due erano appostati, gli agenti sono intervenuti per interrompere il traffico, qualificandosi ed intimando l’alt ai due spacciatori che hanno cercato subito di fuggire precipitosamente sfruttando l’oscurità, ma sono stati ben presto bloccati dalla pattuglia.
Si è proceduto dunque alla loro perquisizione da cui venivano ritrovati e quindi sequestrati quasi 40 grammi di cocaina già suddivisi in 36 dosi, 460 euro in contanti frutto delle vendite già effettuate, oltre ai cellulari, alla bilancina di precisione e al materiale per confezionare la droga.
I due sono stati portati in Questura per l’identificazione e gli accertamenti di rito. Si tratta di due giovani marocchini, N.A. di 32 anni e Y.S. di 26 entrambi già stati identificati e che risultano entrati illegalmente in Italia ma non hanno precedenti denunce penali. Il magistrato di turno ha convalidato immediatamente l’arresto vista flagranza di reato ed i due erano infine sono stati accompagnati in carcere in attesa del giudizio per direttissima.
Questo nuovo episodio conferma come purtroppo lo spaccio di stupefacenti continui senza sosta sia in città che nelle campagne e nei boschi, dove gli spacciatori sperano di essere più sicuri. Per questo è importante che l’attività delle forze di polizia venga coadiuvata ed indirizzata dalle segnalazioni di tutti i cittadini qualora si osservino movimenti sospetti in zone periferiche di solito poco frequentate, soprattutto nelle ore serali e notturne.

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