Paura in porto. Schiacciato tra i carrelli: grave 45enne

Un operaio di 45 anni livornese, M.M. le sue iniziali, è rimasto schiacciato tra due carrelli elevatori all’interno della Sintermar sulle banchine del porto di Livorno intorno alle 14,30 durante le fasi di carico e scarico di una nave (foto d’archivio). Ancora da chiarire la dinamica precisa dell’incidente fatto sta che il 45enne è rimasto incastrato tra i due carrelli riportando serie ferite e contusioni al petto, tra cui fratture delle costole anteriori, un pneumotorace e un trauma cranico. Il portuale è sempre rimasto fortunatamente cosciente ed è stato soccorso da un’ambulanza della Svs di via San Giovanni con medico a bordo intervenuta sul posto prontamente per poi trasportarlo al pronto soccorso per ulteriori accertamenti. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita anche se le sue condizioni rimangono gravi.
Rifondazione Comunista: “Porto, livelli di sicurezza troppo bassi” –  In merito all’incidente sul lavoro avvenuto oggi a bordo di un traghetto in Sintermar, la Federazione livornese di Rifondazione Comunista esprime innanzitutto gli auguri di pronta guarigione all’operaio ferito. Rimarchiamo come il porto stia diventando un’ambito di lavoro dove i livelli di sicurezza sono spesso bassi, tanto da aver provocato in questi anni anche incidenti mortali. Certo incidono su queste dinamiche gli allentamenti sulla questione delle regole che, come abbiamo denunciato più volte, ricadono sui lavoratori sia sul piano sociale che dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per fermare questa spirale bisogna che il lavoro ed i lavoratori tornino ad avere un ruolo e una funzione centrale nelle attività lavorative, in particolare nel nostro porto.

La Segreteria della Federazione livornese di Rifondazione Comunista

Sinistra Italiana Livorno augura pronta guarigione al lavoratore portuale rimasto ferito nell’incidente sul lavoro oggi pomeriggio.
Il nostro porto è divenuto un sito di lavoro dove la parola produttività sovrasta il termine sicurezza. Registriamo lo sforzo delle istituzioni preposte a vigilare ma spesso non si valuta fino in fondo i fattori di maggior rischio come l’eccessivo uso di straordinari e del non riposo fra un turno e l’altro.
È il momento che le regole e la qualità del lavoro siano elementi prioritari per lo sviluppo futuro nel nostro porto perché la frenesia del lavoro in nome della produttività porta solo a sviluppare situazioni pericolose per la vita e la salute dei lavoratori, come è successo oggi pomeriggio.
Sinistra Italiana Livorno

Anmil Livorno- Rieccoci ….. e successo di nuovo, ancora una volta un lavoratore a rischiato di morire LAVORANDO, ancora una volta una famiglia se credente alzerà gli occhi al cielo ringraziando perchè il loro caro a fatto ritorno a casa.
Credo e la cosa mi preoccupa molto, sia per il ruolo che ricopro (quello di Presidente Territoriale Anmil Livorno) sia come invalido del lavoro, che non riusciremo MAI e poi Mai a rendere sicuri i luoghi di lavoro, a trasmettere la giusta CULTURA della Sicurezza Sul Lavoro, alle Istituzioni alle associazioni di categoria ai sindacati, alla Politica, agli imprenditori ai dirigenti e agli stessi lavoratori/lavoratrici!!!

Perché mi domando, la risposta direte voi , è il profitto , l’urgenza immediata di dover terminare il lavoro ,la carenza di personale sempre meno con sempre maggior responsabilità, la troppa confidenza con la propria Manzione, il dover portare a casa quello stipendio che ti permette di VIVERE dignitosamente. Ho scritto VIVERE in stampatello proprio per questo, qui si tratta di VIVERE o Morire di tornare a casa con menomazioni nel corpo e nell’anima che sconvolgeranno per sempre la propria VITA e quella dei famigliari..
Cosi dopo momenti di rabbia di sconforto, (perché vedete ogni volta che succedono fatti che riguardano gli infortuni o ancora peggio le Morti sul lavoro) rivivo dentro di me il mio infortunio, tutto quello che insieme alla mia famiglia agli amici abbiamo dovuto affrontare e superare, la grande paura di non farcela, i giorni trascorsi lontano da casa negli ospedali e nei vari Centri di riabilitazione, la perdita del lavoro, ecco che scatta la voglia di mettersi in gioco mia personale e di tutta la nostra Associazione sia a livello Locale, Regionale ,Nazionale, di voler trasmettere iniziando dagli studenti, ai lavoratori alle Aziende quella piccolissima ma fondamentale, importantissima esperienza personale affinché ognuno di Noi nel suo ruolo nella sua convinzione giornaliera, si lavori per far si che chi la mattina esce di casa per andare a lavorare diritto sacrosanto, sancito dalla Costituzione (art. 1) possa farvi ritorno SANO e SALVO dovere ancora sancito dalla Costituzione che ognuno di noi per primo lo STATO deve GARANTIRE e noi PRETENDERE.

A nome mio e di tutto il Consiglio Territoriale Anmil Livorno invio al lavoratore e alla sua famiglia gli auguri di una pronta e completa guarigione, e un caloroso e sincero abbraccio.

Stefano Di Bartolomeo.
Anmil Livorno

 

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