Rubano kite surf poi tentano l’estorsione, il “trucco” della polizia per smascherarli
I poliziotti si sono finti clienti intenti a rifornire di carburante i propri mezzi, mentre altri simulavano un guasto all'auto nel piazzale del distributore
A seguito di approfondite indagini la squadra mobile (sezione Criminalità Organizzata) ha denunciato a piede libero B.G. di Pisa, di 42 anni, con precedenti, T.A. di Pisa, di 39 anni, con precedenti, P.F. di Pisa, di 55 anni, con precedenti e M.D. di Pisa, di 38 anni, incensurato, ritenuti tutti responsabili, in concorso, del reato di ricettazione. T.A. e M.D. anche del reato di tentata estorsione. La vicenda trae origine dalla denuncia, presentata nell’ottobre 2013, da un privato cittadino che aveva subito il furto della propria tavola da kitesurf con successiva tentata estorsione, in suo danno, per la restituzione della medesima tavola.
In particolare la vittima N.N. nato a Pisa, classe 1970, residente a Livorno, ha spiegato agli agenti che nei primi giorni del mese di settembre 2013 mentre si trovava nella zona di Calambrone al Circolo WindSurf Calambrone, era stato derubato della propria tavola (che la vittima ha descritto nel dettaglio, con la specifica dell’avvenuta marcatura del proprio nome, cognome e numero di telefono sulla stessa ).
La vittima aveva ricevuto, successivamente, sul cellulare una prima telefonata da parte di un anonimo il quale gli aveva detto che per riavere la propria tavola doveva pagare 400 euro. Non avuta, poi, ulteriore notizia dall’autore della telefonata estorsiva, l’uomo si è messo alla ricerca della propria tavola su internet, riuscendo ad individuarne una uguale su di un noto portale per la compravendita di oggetti usati, dove un annuncio proponeva la vendita di una tavola da kitesurf, identica a quella rubata, al prezzo di 450 euro, descritta come: “Stupenda tavola da kite surf” con tanto di foto.
Il kitesurfer si adoperava quindi per contattare prima via internet, poi telefonicamente il venditore per poi rivolgersi alla Mobile. A questo punto, in un successivo contatto, la vittima ha chiesto di poter vedere personalmente la tavola per poi acquistarla, trattando anche sul prezzo per ottenerne una riduzione (da 450 a 390 euro), ottenendo l’appuntamento al distributore Q8 in Variante, lato monte.
Nel frattempo gli uomini diretti da Marco Staffa hanno attivato indagini tecniche e ambientali presidiando la zona deputata allo scambio con alcuni poliziotti che si sono finti clienti intenti a rifornire di carburante i propri mezzi, mentre altri, sempre per non destare sospetti, simulavano un guasto dell’autovettura nel piazzale del distributore.
Quando è arrivata l’auto del presunto venditore, in compagnia di una seconda persona, il kitesurfer si è fatto riconoscere dai due uomini, i quali aprivano il bagagliaio dell’auto ed estraevano la tavola da kitesurf, che consegnavano alla vittima. N.N. la riconosceva immediatamente come propria ed ha estratto il denaro per simularne il pagamento. A questo punto, gli agenti sono entrati in azione bloccando la coppia di uomini. Sorpresi dalla rapidità dell’azione, i due uomini, B.G. di 42 anni e T.A. di 39 anni, entrambi con precedenti, abitanti nella provincia di Pisa, ammettevano da subito le loro responsabilità nella ricettazione della tavola. T.A. ha ammesso anche di essere l’autore della tentata estorsione telefonica. Le successive indagini hanno permesso di risalire a due ulteriori complici: M.D. e P.F.
Dopo i rilievi tecnico–scientifici sulla tavola da kitesurf , da parte del Gabinetto provinciale di Polizia Scientifica di Livorno (che documentavano come fossero stati cancellati dalla stessa il nome ed il numero di telefono del proprietario ), la tavola da kitesurf è stata riconsegnata al legittimo proprietario.
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