Muore nel rogo a 37 anni. Sabato (ore 10) i funerali. “Era un bimbo d’oro”

Fiamme in un fondo di via Fagiuoli adibito ad abitazione. La vittima aveva 37 anni e si chiamava Antonio Frassinetti, titolare insieme al fratello del ristorante "Dai Gemelli" in via Ginori

Si svolgeranno sabato 23 gennaio alle 10 all’interno della cappella dell’ospedale i funerali di Antonio Frassinetti, il 37enne rimasto ucciso nel rogo di via Fagiuoli mercoledì 20 gennaio. Da venerdì 22 gennaio la salma sarà esposta per l’ultimo saluto di amici e parenti all’interno della camera mortuaria di viale Alfieri. Poi la funzione funebre il giorno dopo. Le esequie, che termineranno con la cremazione della salma, saranno curate dalla Svs di via San Giovanni.
La cronaca dei fatti – Incendio in via Fagiuoli al civico 15, traversa di via Maggi (fotogallery in fondo all’articolo del nostro Simone Lanari). Sul posto vigili del fuoco e i mezzi della Svs. Le fiamme sono divampate intorno alle 7,15 in un fondo adibito ad abitazione. La vittima aveva 37 anni e si chiamava Antonio Frassinetti, titolare insieme al fratello del ristorante “Dai Gemelli” in via Ginori. A dare l’allarme sono stati i vicini. L’incendio sarebbe partito da una stufetta elettrica e l’uomo sarebbe rimasto intossicato.
La squadra dei vigili del fuoco è intervenuta provvedendo immediatamente all’estinzione dei focolai residui. All’interno è stato trovato il corpo subito trasportato all’esterno, dove sono state tentate le manovre rianimatorie in sinergia con il personale sanitario della Svs. Purtroppo, per Frassinetti non c’è stato niente da fare.
L’incendio è stato contraddistinto da fiamme limitate con produzione di grandi quantità di fumi e prodotti tossici della combustione. Proprio per questo verrebbe avvalorata la tesi che l’uomo possa essere morto a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio. In via Fagiuoli anche la polizia scientifica e la Squadra Mobile del dirigente Giuseppe Testaì a cui sono state affidate le indagini dal pm di turno Giuseppe Rizzo.

Qui di seguito il ricordo di “Anto” scritto da Daniele Sircana, amico da tempo, che con semplicità e affetto puro descrive Frassinetti come un “bimbo d’oro”.
Ecco la sua lettera

Il mio ricordo di “Anto”

Non riesco ad avere un ricordo di Antonio senza coinvolgere anche Gabriele. Quando li ho conosciuti in palestra erano due giovani capelloni simpaticissimi ma soprattutto pronti e decisi ad affrontare grandi sfide. L’amicizia è nata nel modo più spontaneo possibile:ci allenavamo al solito orario tutti i giorni e il nostro amore per gli sport di forza e per il duro allenamento ci hanno avvicinati fin dal primo giorno. ricordo che amavano mettere un cd con la “loro musica aggressiva” per allenarsi quindi ne usufruivo piacevolmente anche io.

In realtà avevo conosciuto solo la punta dell’iceberg ma negli anni ho avuto modo di scoprire i loro lati dolci e affettuosi,cioè quelli che rendevano Anto così amato da tutti. Sempre pronto a farti un favore o ad avere una parola incoraggiante per tutti, ma anche a dirti cosa pensava nel modo più schietto e diretto possibile come si suol dire “uno senza peli sulla lingua”.

La sua simpatica esuberanza mi ha sempre molto divertito,e spesso gli chiedevo di ripetermi più volte i suoi aneddoti che mi facevano morire dalle risate. Spesso con un gruppetto ristretto di altri ragazzi di palestra ci ritrovavamo nel loro primo ristorante a Tirrenia, ma andavamo là non tanto per l’ottimo cibo ma soprattutto per la loro compagnia,infatti la serata finiva con i nostri racconti nel locale completamente vuoto ma riempito solo dalle nostre rimbombanti risate.

Chi oggi non lo conosce e vede una foto di questo omaccione muscoloso,tutto tatuato e con le più assurde acconciature in testa chissà cosa pensa di lui,ma io che come molti altri ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo posso dire che era davvero un “bimbo d’oro” ed è questo il ricordo che ho di lui”.

Daniele

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