Rapina dal fioraio, messo ko dalle commesse

Tenta di rapinare il fioraio L’Arcobaleno in viale Alfieri 18. E’ accaduto intorno all’ora di chiusura dell’11 maggio. Il locale è diviso in due: sul retro c’è il laboratorio e davanti la parte dedicata alla vendita. Cecilia, 26 anni, la titolare, in quel momento si trovava in laboratorio assieme a una impiegata quando il malvivente ha fatto irruzione. Disarmato e a volto scoperto è entrato nel negozio da solo. Non trovando nessuno all’entrata si è poi diretto alla cassa. Cecilia, con grande sprezzo del pericolo, appena ha sentito dei rumori si è precipitata al bancone sorprendendolo con le mani nel registratore. “Abbiamo due casse, in una sono contenuti solo documenti. Lui ha aperto quella per prima e ha perso tempo”, racconta il padre Stefano Del Nista.
Richiamata dalle urla, pochi secondi dopo in aiuto di Cecilia è intervenuta anche l’impiegata e in due sono riuscite a bloccarlo. “Quando è stato fermato ha iniziato a dire “mi sento male, mi sento male”. Molto probabilmente ha finto capendo di essere stato preso”. Nel frattempo i rumori hanno allertato alcuni passanti e una negoziante vicina che ha chiamato la polizia. Sul posto sono sopraggiunte due volanti della polizia. Intanto l’uomo, accusando quel presunto malore, è stato trasportato in ospedale da un’ambulanza della Misericordia di via Verdi. Al momento si trova in stato di fermo. L’accusa nei suoi confronti è tentata rapina.
Tra il rapinatore e le due fioraie è nata una colluttazione e entrambe le ragazze sono state costrette a recarsi al pronto soccorso per alcune contusioni. Per fortuna niente di grave, anche se in Stefano rimane l’amarezza. “Ormai questa gente lo sa come funziona in Italia, se reagiva forse in galera ci andava per davvero e ha preferito arrendersi. Detto questo, mia figlia è stata coraggiosa ma quell’uomo poteva essere armato e non doveva affrontarlo. Quanto stava rubando? Cosa vuole, oggi i soldi non sono nostri ma dello Stato con tutto quello che paghiamo”.

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