Questura, inaugurata la sala stampa

Un nuovo spazio di incontro tra stampa e questura per una visione condivisa delle cose, una percezione cristallina e un lavorare, come ha detto il questore Marcello Cardona, “a cassetti aperti”. E’ questo l’intento del nuovo spazio riservato, all’interno della questura di via Fiume, ai media locali. L’ex centrale operativa al piano terra, messa a nuovo e tirata a lucido a “costo zero”, come specificano i dirigenti della polizia, che da oggi si trasforma in vera e propria sala stampa. “Questo vuole essere un punto di riferimento e di ritrovo – spiega il questore Cardona – per parlarci e per approfondire, e perché no, per chiarire certe situazioni. Un modo per far si che si sappia quello che le istituzioni fanno, istituzioni che spesso vengono viste erroneamente come una zavorra. Questo luogo, per utilizzare un paragone laico, mi piace vederlo proprio come un ‘bar’ dove mi piacerebbe che stampa e istituzioni si parlassero per parlare a loro volta alla città”.
E’ la prima volta che la questura di Livorno apre le porte così in maniera diretta alla stampa e quindi alla popolazione livornese. “E’ un modo anche per dimostrare che la comunicazione deve essere aperta e libera sia quando ci sono cose buone sia quando ci sono cose non buone. E’ solo con questo atteggiamento libero e onesto che si migliorano le cose”, ha chiosato il questore.
E’ stato un modo anche per sottolineare alcuni dati snocciolati dal questore Cardona. “Dal 1° gennaio ad oggi – specifica – ci sono state 139 manifestazioni di ordine pubblico che hanno impegnato quasi mille uomini in tutta la nostra provincia. Dal 2011 al 2013 poi i numeri parlano chiaro: sono aumentati i furti con destrezza e quelli all’interno degli esercizi commerciali mentre sono diminuiti quelli in abitazione. Questi sono dati capire e comprendere e questa sala stampa sarà il punto di incontro per farlo”.
“E’ un momento molto importante – ha chiosato il prefetto Tiziana Giovanna Costantino – perché tutti gli spazi e luoghi che vengono destinati alle comunicazioni e al cittadino sono fondamentali per un vivere civile”.

 

 

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