Pugni e calci ad un poliziotto: arrestato

L'agente venne preso a colpi di casco e derubato del suo portafoglio mentre era a terra

A conclusione di complesse indagini, condotte dalla polizia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno, nella serata del 7 aprile è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Houcemeddine Nasraoui (nato a Tunisi il 5 aprile classe ’95) con precedenti di polizia. Il provvedimento restrittivo è relativo ai reati di concorso in rapina aggravata, ricettazione di ciclomotore, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate perpetrati dall’uomo insieme ad un complice il 13 agosto 2013, in via Magenta, nei confronti di un agente di polizia.

I fatti. Nella nottata del 13 agosto scorso intorno alle ore 02.25, gli agenti delle volanti sono intervenuti in via Magenta a seguito di una segnalazione di aggressione in strada. Sul posto i poliziotti si resero subito conto che il loro collega – dopo essere intervenuto libero dal servizio in seguito ad un incidente stradale tra un’autovettura ed un ciclomotore Aprilia Scarabeo – era stato selvaggiamente aggredito a pugni e calci da due giovani (entrambi intorno ai 18-20 anni, uno di carnagione scura, l’altro di carnagione chiara). I due, dopo aver urtato con lo scooter una Fiat Idea, hanno cercato di fuggire. Il poliziotto, dopo essersi qualificato, è subito intervenuto bloccandoli ed invitandoli a fornire le loro generalità. I due giovani nonostante ciò hanno risposto: “Sei poliziotto, ora ti sistemiamo noi”, aggredendolo e colpendolo più volte con i caschi che tenevano tra le mani. Il poliziotto era a terra, uno dei due aggressori gli ha rubato anche il portafoglio, contenente oltre a documenti personali anche la somma di 200 euro. Subito dopo gli autori del reato sono spariti a bordo del motorino in direzione centro.

Le indagini. Le immediate indagini hanno permesso, anche grazie ad alcune testimonianze rese sul posto, di accertare come il mezzo in questione fosse stato rubato nella stessa nottata in una strada. Il giorno successivo, 14 agosto 2013, la Squadra Mobile, lo ha rinvenuto in Largo Bellavista. Fondamentale l’intervento anche della Scientifica che ha consentito di rilevare un’impronta papillare e della sostanza ematica sul motorino. Le ulteriori indagini, condotte con perizia dagli uomini della Mobile, hanno permesso così di risalire agli aggressori. In sede di individuazione fotografica i due responsabili sono stati riconosciuti sia dalla vittima che da più testimoni presenti la notte dell’aggressione.

L’arresto. A conclusione dell’attività investigativa svolta, la questura ha presentato all’autorità giudiziaria richieste mirate successivamente subito accolte. La sera del 7 aprile Nasraoui è stato rintracciato all’interno della sua abitazione ed arrestato in esecuzione al provvedimento della misura di custodia cautela in carcere. Dopo le procedure di rito, il 19enne è stato portato alle Sughere.

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