Pesca a strascico illegale: la Guardia Costiera sequestra un quintale di pesce

Le indagini sono partite dopo alcuni esposti. Il comandante del peschereccio è stato multato di 4000 euro

Quasi un quintale di pesce catturato illegalmente è stato sequestrato dagli uomini della Guardia Costiera ad un peschereccio di 15 metri immatricolato a Livorno. L’imbarcazione è stata scoperta intenta a “strascicare” non lontano dalle secche di Vada su un fondale marino inferiore ai 50 metri di profondità.
L’attività di polizia marittima è la conseguenza di indagini partite per alcuni esposti e lamentele pervenute dalla stessa marineria locale che svolge l’attività di “piccola pesca artigianale” in quelle zone. L’operazione ispettiva è stata organizzata con un dispositivo aria-mare-terra, formato da personale della Capitaneria livornese e della base elicotteri della Guardia Costiera di Sarzana (SP), che si è coordinato questa mattina per attuare una stretta vigilanza nelle acque livornesi in concomitanza della “scaduta del libeccio”. Si tratta di un particolare momento nel quale, a seguito di mareggiate si crea un abbondanza di prodotto nella fascia più sotto costa. Una situazione favorevole che attira anche chi in quelle zone non può assolutamente calare le reti a strascico.
Nella mattinata, quindi, l’elicottero Koala-09 della Guardia Costiera ha avvistato l’imbarcazione che in quel momento aveva le reti ed i calamenti a mare in zona vietata e lo ha subito comunicato alla Sala Operativa della Capitaneria di porto di Livorno, indicando posizione e nome dell’unità. Dalla banchina motovedette è partito immediatamente il gommone A01 che è giunto velocemente in zona ed ha intimato al peschereccio di rientrare in porto per procedere ai controlli di rito ed alle notifiche dei verbali da parte del personale militare appostato in banchina.
Il Comandante è stato sanzionato con un verbale di 4000 euro ed il sequestro di tutta l’attrezzatura (reti a strascico) e pescato tenuti a bordo, in particolare triglie, naselli, moscardini ed altro misto. Allo stesso Comandante ed all’armatore saranno applicati anche i punti sulla licenza di pesca e sul suo titolo professionale. In caso di recidiva è prevista la sospensione dell’autorizzazione di pesca. L’operazione ha permesso di prevenire il maggior danno provocato dall’attività abusiva, nei confronti degli stock ittici più pregiati che nei bassi fondali trovano zone di ripopolamento e di ricostituzione. Un comportamento illecito ed irresponsabile che mette inoltre a rischio l’ambiente ed il delicato ecosistema di quelle zone di secca davanti la costa sud della provincia livornese.
L’attività di controllo della Guardia Costiera continuerà anche nei prossimi giorni a tutela del bene comune mare ed anche per la salvaguardia di quelle attività professionali di pesca artigianale che in quelle zone, con attrezzature più selettive e meno invasive, trovano

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