Notte Bianca, picchiati fuori dalla discoteca. “Mio figlio aggredito con caschi e tirapugni”
“Mio figlio è stato aggredito insieme al suo gruppo di amici con spranghe, caschi, coltelli e tirapugni”. E’ questo il grido di allarme di Edoardo Ripoli, padre di Matteo, un ragazzone di 17 anni e mezzo alto 1,90 giocatore di basket e studente liceale livornese.
L’episodio raccontato prima su facebook e poi al telefono alla redazione di Quilivorno.it dal padre del giovane aggredito ha dell’agghiacciante.
“Matteo era appena uscito dalla discoteca organizzata in Fortezza Vecchia per la Notte Bianca insieme al suo gruppo di amici, tutti coetanei. Erano circa le tre di notte di sabato 1° agosto ed erano tutti sotto al ponte Santa Trinita dove avevano parcheggiato i loro motorini e stavano mangiando un panino prima di rincasare. Quando all’improvviso – spiega il padre – sono stati circondati da un gruppo di ragazzi di pari età, che stando a quanto mi ha raccontato mio figlio, avevano un accento dell’est Europa. Addosso avevano spranghe, tirapugni e coltelli e hanno circondato Matteo senza un motivo. Senza neanche spiegarsi perché lo hanno insultato e poi spinto fino a mettergli le mani addosso e a tirargli un casco in testa”.
Il racconto di Ripoli non finisce qui ed entra nel dettaglio. “Un amico di Matteo ha provato a difenderlo ed ha avuto la peggio. E’ stato letteralmente picchiato selvaggiamente con tirapugni, calci e spranghe. La cosa spaventosa, oltre alla violenza gratuita, è che tutto è avvenuto davanti agli occhi di centinaia di persone che passavano di lì”.
Il sangue e la corsa in ospedale – “Poi l’amico di mio figlio è caduto a terra sanguinante e qualcuno allora ha deciso di fermarsi per soccorrerlo mettendo così in fuga questo gruppo di aggressori che se la sono data a gambe – conclude Edoardo Ripoli- Mio figlio ha riportato una ferita leggera e un dente rotto. L’altro, l’amico che lo ha difeso, è invece corso in ospedale per farsi curare. Solo in tarda mattina di domenica 2 agosto è stato dimesso dall’ospedale. So che i suoi genitori hanno fatto denuncia contro ignoti in quanto nessuno conosceva questi teppisti. Io prima di far denuncia contro ignoti vorrei avere le idee chiare su chi abbia compiuto un tale gesto. E’ per questo che lancio un appello a tutti. Chi sa qualcosa parli. Ci aiuti a ricostruire la vicenda e a scoprire gli autori di questa aggressione in modo da favorire le indagini. Chiunque avesse delle informazioni al riguardo mi può contattare sulla mia pagina facbeook”.
Una vicenda ancora per certi aspetti da chiarire e sviscerare che ha comunque dell’incredibile e che lascia sgomenti. Ancora di più pensando che tutto ciò è accaduto in una serata ricca di eventi e di persone in giro per il quartiere della Venezia davanti agli occhi di passanti che forse non hanno valutato bene la situazione e hanno deciso di tirare dritto.
“Poteva capitare l’irreparabile – chiosa Ripoli – Per fortuna mio figlio sta bene e, a parte lo spavento e la preoccupazione, non ha riportato gravi ferite. Ma rimane il fatto. Un’aggressione senza motivo, armata, da parte di ragazzi coetanei a Matteo. Da brividi”.
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