Precipita dal tetto con ascia e tanica di benzina. Voleva entrare e dare fuoco alla casa della ex moglie

Secondo gli inquirenti avrebbe voluto bruciare l'appartamento con i 10 litri di benzina

Un uomo di circa 76 anni è deceduto in via Roma, al civico 90, in seguito a una caduta dal tetto dello stabile di otto piani. E’ accaduto intorno alle 9,30 del 31 marzo. La vittima si chiamava Vittorio Re, molto conosciuto in città perché aveva gestito un’officina meccanica in Venezia. La caduta si è verificata sul retro del condominio (vedi foto), tra gli alberi di un giardino. L’anziano è morto sul colpo. In base a quanto appreso, armato di ascia, probabilmente per sfondare una finestra, e tanica di benzina (da 10 litri) si stava calando dal tetto con una corda (inizialmente si era ipotizzato che si fosse arrampicato), per raggiungere la finestra del suo vecchio immobile al sesto piano, ed è scivolato fatalmente. Quella era infatti la casa dove aveva abitato per anni, prima di separarsi, assieme alla sua ex moglie, polacca, di vent’anni più giovane di lui.
Nella causa legale di separazione – a suo carico un divieto di avvicinamento alla moglie emesso dal giudice del tribunale di Livorno – aveva perso il diritto a occupare l’appartamento di cui era proprietario e in cui adesso abitava la sua ex moglie. Alcuni condomini hanno visto l’anziano salire le scale del palazzo per raggiungere il tetto da cui, a mo’ di scalatore di roccia, ha tentato di calarsi fino a raggiungere le finestra. Qualcosa è andato però storto, ha perso l’equilibrio, o un appiglio, ed è precipitando al suolo: impatto fatale che non gli ha lasciato scampo. Secondo gli inquirenti avrebbe voluto bruciare l’appartamento con i 10 litri di benzina che si era portato dietro. Vittorio Re era stato condannato dal tribunale di Livorno in primo grado per maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie e solo qualche mese fa la donna aveva sporto una nuova denuncia per stalking nei suoi confronti.
Sul posto, questa mattina, l’Svs e la polizia. Nel piazzale, davanti al civico 90, è stata trovata la sacca contenente corde e moschettoni e altri oggetti che Vittorio Re avrebbe ritenuto indispensabili per il suo folle gesto.

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