Muore cadendo da una impalcatura, il cugino sotto shock ha un malore
Cade da una impalcatura e muore sul colpo. La vittima è un muratore-imbianchino livornese di 61 anni, Mario Pardini. La tragedia è avvenuta il 23 ottobre pomeriggio, alle 15, in un cantiere allestito in un condominio di Perignano di Lari, in via Pascoli, al civico 62, a due passi dal paese, per dei lavori di ristrutturazione. L’uomo era al lavoro ad una altezza di 4-5 metri e stava imbiancando una parete per un’impresa di Livorno, di cui risulta collaboratore familiare, quando ha perso l’equilibrio.
Sull’episodio stanno indagando i carabinieri e i tecnici di Medicina del lavoro dell’Asl 5 di Pisa. Secondo quanto appreso, l’impalcatura era conforme alle normative vigenti. Le indagini sono coordinate dalla compagnia dei carabinieri di Pontedera. Inutili se pur tempestivi, i primissimi soccorsi degli inquilini del palazzo.
Pardini fino a poco tempo fa aveva una ditta individuale e da poco era diventato collaboratore familiare dell’azienda del cugino, la Edil Pa.Ri che si trova in città, in via Mastacchi 133. A scoprire il corpo del 61enne è stato lo stesso cugino Stefano Pardini, 35 anni, che era con lui al lavoro a un piano superiore e che poi ha dato l’allarme. E quando ha capito che per Mario non c’era più nulla da fare è stato colto da un malore.
Pardini lascia la moglie e due figlie. Viveva in via Ungheria, alla Scopaia, con la moglie e con Romina, la figlia più piccola, da tre anni, dopo aver abitato una vita in via della Padula.
(foto Fabrizio Passetti)
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