Muore a 50 anni dopo la visita: disposta autopsia

La famiglia ha sporto denuncia ai carabinieri per cercare di capire le cause della morte di Alfredo Guerriero

di Giulia Bellaveglia

E’ stata disposta dall’autorità giudiziaria l’autopsia per martedì 12 gennaio di Alfredo Guerriero “il gigante buono” come parenti ed amici lo hanno ricordato sui social dopo la sua morte sopraggiunta a 50 anni la sera del 9 gennaio.
Alfredo, nato con un solo rene, debole e spossato si era recato al pronto soccorso venerdì 8 gennaio nel tardo pomeriggio. “Per problemi di depressione gli era stato somministrato un nuovo farmaco dal medico di famiglia il Diazepam”-  spiega a Quilivorno.it la moglie Paola Bernardoni– Verso l’ora di cena ci hanno detto che si trattava di un malessere passeggero e che potevamo tornare a casa e invece 24 ore dopo, la tragedia”.

La moglie continua a spiegare. “Nel tardo pomeriggio di sabato l’abbiamo riportato al pronto soccorso perché, anziché migliorare, andava peggiorando. Così lo hanno portato nella shock room dicendo che la situazione si era fatta grave, il rene funzionava male, avrebbero effettuato la dialisi e dopo avrei potuto rivederlo. Invece non l’ho neanche salutato.L”unica persona che ho visto è stato il medico che mi ha detto Alfredo non ce l’ha fatta”, conclude Paola tra le lacrime.

La morte è sopraggiunta per un’insufficienza renale, ancora non è chiaro se causata dal farmaco o da altri fattori. Ma la famiglia non si arrende e vuole vederci chiaro, per questo ha sporto denuncia presso i carabinieri che hanno acquisito la cartella clinica, mentre la salma è sotto sequestro da parte della magistratura.
Alfredo era un volto noto in città e ben voluto da tutti. Dipendente della Pierburg fino al 2006, gestore di un bar successivamente, Guerriero lascia la moglie Paola, due figlie Claudia e Ilaria e il nipotino Danny di solo un anno e mezzo. La famiglia a Quilivorno.it tiene a precisare che “non si vogliono formulare tesi accusatorie ma solo capire perché il nostro Alfredo è morto così”.

 

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