Morde dipendente per fuggire con il bottino: arrestata

Nel pomeriggio del 25 novembre, intorno alle 14, le volanti della questura si sono precipitate al negozio Zara di via Grande su richiesta della responsabile dello store in quanto il proprio personale di vigilanza aveva fermato una donna in possesso di merce rubata, che si accingeva a portar via all’interno della sua borsa, e che per darsi alla fuga aveva morso una dipendente. La donna, N.F. di nazionalità marocchina nata nel 1987 e residente a San Vincenzo, è stata arrestata per il reato di tentata rapina impropria e portata al carcere Don Bosco di Pisa.

Nella ricostruzione dell’episodio alla polizia, il vigilante ha riferito che mentre stava svolgendo il servizio al primo piano (reparto donna) ha notato la giovane entrare in un camerino di prova con un cospicuo numero di capi di abbigliamento per uscirne dopo alcuni minuti con soli tre abbandonati immediatamente su un banco espositivo. L’uomo, contestualmente, ha notato che la borsa indossata dalla donna aveva cambiato volume in maniera evidente e così è sceso al piano inferiore, posizionandosi vicino all’uscita, a ridosso della barriera anti-taccheggio. Poco dopo la donna è scesa al piano terra per continuare a visionare altri capi per poi risalire di nuovo ai piani superiori e riscenderne dopo circa 15 minuti, dirigendosi alla cassa dove ha effettuato il pagamento di alcuni articoli. All’attraversamento della barriera anti-taccheggio si è attivato il sistema di allarme. L’addetto ha invitato la 28enne ad effettuare un nuovo passaggio di prova attraverso la barriera ma questa ha rifiutato categoricamente iniziando ad alterarsi. Nel tentativo di guadagnarsi la fuga ha poi spintonato in maniera energica il vigilante. La straniera si è aggrappata alla barriera anti-taccheggio cercando di sopraffare l’uomo che, a quel punto, ha chiesto alle dipendenti di far intervenire la polizia. La ragazza ha continuato a strattonarlo per poi adagiarsi improvvisamente a terra, probabilmente fingendo un malore, dicendo di essere diabetica. L’uomo le ha teso la mano per prestarle soccorso, ma lei, appena in piedi, gliel’ha afferrata mordendogliela sul dorso. Molto dolorante l’addetto alla sicurezza si è divincolato e ha chiesto al personale del negozio di sollecitare l’intervento della polizia.

Arrivati sul posto, gli agenti hanno raggiunto sul retro del locale la responsabile del negozio in compagnia di una donna straniera, visibilmente agitata, la quale gridava che avrebbe pagato tutto e che non c’era bisogno che intervenisse la polizia.
La donna è apparsa da subito insofferente alla presenza dei poliziotti, rifiutando di collaborare ed estraendo dalle proprie tasche il contenuto che risultava non attinente al reato. La stessa, una volta informata del suo trasferimento in questura, ha iniziato a dare in escandescenza, sbracciando e spintonando gli operatori. I poliziotti, ricostruiti i fatti accaduti,  hanno provveduto a mettere sotto sequestro la borsa di pelle marrone che aveva usato per il tentativo di furto. Al suo interno vi era stato inserito in maniera artigianale un grosso involucro multistrato di carta argentata, notoriamente usata da chi perpetra furti, per eludere il sistema di anti-taccheggio.
All’interno della borsa sono stati rinvenuti vari capi di abbigliamento femminili, tutti con cartellino e placca anti-taccheggio applicata, per un valore complessivo di 315.60 euro. Tutti i capi, accertatene l’integrità degli stessi, sono stati immediatamente riconsegnati alla responsabile del negozio. All’interno della borsa, rimossa la schermatura in carta argentata, trovate anche una tronchesina con manici in plastica di colore nero e un paio di forbicine da manicure. Tali attrezzi, a corredo della borsa schermata, generalmente usati per  perpetrare furti nei negozi e per forzare le placche antitaccheggio o staccare le piastrine anti-taccheggio presenti all’interno delle confezioni, sono stati sequestrati.

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