Si imbarca con 15 cellulari e pc rubati: 26enne nei guai

Ha cercato di imbarcarsi per l’Africa con un carico di merce elettronica (15 cellulari, pc e tv) ricettata. Un 26enne è stato scoperto ed è finito così nei guai. Sempre alta infatti l’attenzione di Guardia di Finanza, Polmare e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nell’attività di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti perpetrati verso il Nord Africa attraverso il porto di Livorno.
Nella notte fra sabato e domenica i militari delle fiamme gialle, i poliziotti ed i doganieri in servizio presso l’approdo 14 del porto labronico – da dove settimanalmente parte verso Barcellona per poi raggiungere il porto di Tangeri la motonave Ikarus Palace – hanno fermato per controllo un giovane marocchino. Il soggetto,  D.M., di anni 26, residente nella provincia di Lucca, alla guida della propria autovettura era in procinto di imbarcarsi per raggiungere come destinazione finale il porto africano ed è fin da subito apparso particolarmente nervoso.
Gli agenti in servizio hanno deciso di approfondire l’ispezione del mezzo rinvenendo, occultati in una voluminosa valigia fra i vestiti e gli effetti personali, quindici cellulari di marca Apple, Motorola, Samsung e Nokia in merito ai quali il giovane non era in grado in alcun modo di giustificarne il possesso.
I successivi approfondimenti sull’origine dei telefoni hanno consentito di rilevarne la provenienza furtiva e proseguendo nella perquisizione del veicolo sono stati ulteriormente rinvenuti 2 ipad, 4 tablet, 7 macchine fotografiche, 3 PC marche Toshiba, Asus ed Apple, ed addirittura un televisore 32 pollici marca Samsung. Il D.M. è stato quindi sottoposto in stato di fermo e condotto presso la casa circondariale di Livorno. Dalle evidenze investigative, verosimilmente, tutti gli oggetti sarebbero stati commercializzati nell’area nord dell’Africa, tra Marocco e Tunisia, consentendo la realizzazione di un profitto stimato in diverse migliaia di euro. Sono attualmente in corso gli accertamenti finalizzati all’individuazione dei legittimi proprietari dei prodotti elettronici per poi procedere alla restituzione degli stessi ai derubati.

 

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