Maxi evasione, sigilli a Villa Perti: due indagati

Sequestrata questa mattina dalla guardia di finanza, su disposizione della Procura di Livorno, Villa Perti, la prestigiosa residenza settecentesca che si trova all’inizio di viale Mameli. E ‘ stato sequestrato metà del valore della villa a garanzia dei debiti.
L’inchiesta “Madre Russia” – coordinata  dal sostituto procuratore Luca Masini,  condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria in sinergia con l’Ufficio Antifrode della Direzione Regionale delle Entrate di Firenze – è partita oltre un anno fa con l’esecuzione di perquisizioni nella villa e nella città di Milano e ha consentito di accertare la “esterovestizione” della Lc Distribution Srl, società formalmente con sede nel Principato di Monaco, la quale ha operato in Italia, per conto di noti marchi di alta moda nazionali, come agente di commercio e, marginalmente, di grossista, a favore del mercato russo ed est europeo in genere, omettendo ogni dichiarazione fiscale, in virtù del suo fittizio stato di società estera, non dichiarando ricavi pari a circa 18.650.000 (a fronte di costi sostenuti per oltre 4 milioni) con una evasione di imposte sui redditi di 3.645.000 euro.

Sull’operazione la Guardia di Finanza ha diffuso una nota stampa. “In relazione all’evasione attuata sono indagati C.B. in qualità di formale amministratore della società esterovestita e G.L. in qualità di amministratore di fatto. Entrambi hanno gestito la società tra il 2006 e il 2014 senza versare alcuna imposta sui redditi per l’attività svolta. Si è appurato – continua la nota stampa –  in particolare, che i rapporti intrattenuti sia con le imprese titolari dei marchi di moda italiani che con gli acquirenti dei capi di vestiario, prevalentemente commercianti dell’Est Europa ed in particolare della Federazione Russa, erano stati tutti posti in essere nel territorio nazionale, presso le sedi delle società fornitrici e presso gli show-room messi a disposizione della società esterovestita dalle stesse case di moda, dislocati prevalentemente nella città di Milano”.
“La Lc Distribution – secondo quanto scritto dalle fiamme gialle – era di fatto una società italiana con la sede dell’amministrazione e l’oggetto principale dell’attività sul territorio nazionale e si era, conseguentemente, sottratta agli obblighi fiscali vigenti in Italia. Al fine di ricercare beni atti a garantire il pagamento delle imposte evase, delle sanzioni e degli interessi dovuti, pari a ben 8.321.000, sono state inoltre svolte complesse indagini patrimoniali, in esito alle quali si è acclarato che Villa Perti, ancorché formalmente di proprietà di una società immobiliare avente sede anch’essa nel Principato di Monaco, la Palms Company Sarl, ubicata allo stesso indirizzo della “Lc Distribution Sarl, era a sua volta “esterovestita” poiché, di fatto, riconducibile agli indagati”.
“In particolare – si legge nelle righe del comunicato stampa inviato alle redazioni dei giornali locali – le investigazioni hanno consentito di accertare che le trattative finalizzate all’acquisto, da parte degli indagati, del complesso immobiliare, sono intercorse tra la parte venditrice e G.L. con il versamento di una cospicua caparra. Successivamente, all’atto dell’acquisto, avvenuto nel 2006, è subentrata la “Palms Company, all’epoca dei fatti amministrata dal coindagato C.B. Quest’ultima società ha quindi svolto a favore degli indagati, di fatto, funzioni di società ”schermo” nei confronti del fisco italiano, al fine di celare la reale proprietà di Villa Perti”.
“In merito, il Tribunale di Livorno addiveniva all’adozione del provvedimento di sequestro – scrive la Finanza – dopo un articolato iter giudiziario, avviato nell’agosto 2013, con la richiesta di sequestro avanzata dal pm titolare delle indagini al gip di Livorno, e conclusosi, dopo ulteriori passaggi che hanno interessato anche la Corte di Cassazione, con l’ordinanza del Tribunale di Livorno con la quale, in data 30 maggio, è stato disposto il sequestro preventivo “per equivalente” di un patrimonio pari alla metà di “Villa Perti”, in ragione del fatto che la società monegasca formalmente proprietaria del complesso immobiliare è posseduta da uno degli indagati proprio in tale misura”.

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