La casa diventa un “fortino” dello spaccio: 4 arresti

Sequestrati 120 grammi di droga ed oltre 14.000 euro in contanti

Un anonimo appartamento nel centro storico di Livorno adibito a vera e propria base dello spaccio di sostanze stupefacenti.  E’ quanto accertato ieri pomeriggio dai militari del Nucleo Operativo della compagnia, diretti dal Tenente Leonardo Bricca, nel corso di un blitz all’interno di uno stabile di Scali del Pesce che ha portato all’arresto di alcuni cittadini albanesi. Un altro albanese è stato tratto in arresto, poco dopo in un appartamento accanto, dai militari della compagnia di Pisa coadiuvati dagli stessi carabinieri di Livorno. Le due attività hanno così consentito di portare alla luce un insospettabile luogo di rifornimento e spaccio della droga nel capoluogo labronico gestito dai quattro stranieri.
Nel primo caso, i militari livornesi, al termine di una serie di servizi di osservazione, hanno fatto scattare la perquisizione all’interno dell’appartamento preso in affitto da tre cittadini albanesi, il 22enne Arber Kojuku , il 27enne Ergest Gjeka, pregiudicato, ed il 24enne Reni Leka, tutti domiciliati da tempo a Livorno e nullafacenti. Nel corso del controllo, i militari sono riusciti a rinvenire e sequestrare ben 65 grammi di “cocaina” e più di 14.000 euro in banconote di vario taglio, oltre a numeroso materiale per il confezionamento dello stupefacente.

Analoga attività è andata in scena quasi contestualmente in un altro appartamento situato nello stesso stabile. In questo caso i militari della Compagnia di Livorno hanno dato ausilio ai colleghi di Pisa effettuando una perquisizione all’interno dell’abitazione affittata da un connazionale dei tre arrestati, il 21enne Agim Dokle, anch’egli domiciliato a Livorno e nullafacente. Anche in questa circostanza i carabinieri sono riusciti a trovare e sequestrare ulteriori 60 grammi di droga, questa volta “marijuana”, e circa 300 euro in contanti, oltre ad una bilancina di precisione e materiale di confezionamento dello stupefacente.
Su disposizione del magistrato, i primi tre albanesi sono stati tutti tradotti al Carcere delle Sughere mentre  Dokle è stato portato agli arresti domiciliari.

 

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