Inversione a U, schianto mortale sul viale Italia

Schianto mortale sul viale Italia all’altezza dei bagni Fiume. L’incidente è avvenuto intorno alle 10.30 quando un’auto, una Fiat Panda di colore verde, guidata da una donna di circa 70 anni ha compiuto, per sua stessa ammissione, un’inversione a U per “parcheggiare dall’altra parte della carreggiata”, come avrebbe spiegato agli agenti della municipale la donna sotto shock. In quel momento stava transitando, procedendo dall’Accademia Navale verso sud, uno scooterista di 65 anni, Massimo Papini, che a bordo del suo T-Max non ha fatto in tempo ad evitare lo scontro fatale con l’auto in manovra. L’impatto è stato violentissimo, il mezzo a due ruote è andato a schiantarsi contro la fiancata destra dalla Panda e il conducente è rovinato al suolo perdendo subito molto sangue rimanendo incosciente sull’asfalto.
Sul posto si è portata un’ambulanza della Misericordia di via Verdi che ha cercato di prestare i soccorsi immediati alla vittima. L’uomo è morto subito dopo, in ambulanza mentre cercava di arrivare al pronto soccorso, per le gravi ferite riportate nello scontro. “Andavo piano ma non l’ho visto”, ha ripetuto più volte la donna al volante ai soccorritori e alle forze dell’ordine intervenute sul posto.
Il pm di turno ha disposto il sequestro di entrambi i mezzi rimasti coinvolti nell’incidente. La donna al volante è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.
Massimo Papini era molto conosciuto a Livorno. Per anni infatti ha aiutato la moglie Giovanna al suo banco al mercato dove vendeva biancheria intima in piazza Cavallotti e dove tutt’oggi è ricordato con affetto e simpatia. Papini, ex  operaio del Cantiere ormai in pensione, amava il mare e aveva una barca con la quale piaceva stare a contatto con la natura e godersi le belle giornate in mare aperto. Massimo Papini lascia un figlio, Alberto, vogatore del nostro Palio Marinaro nel gozzo del Pontino-San Marco. Quel giovedì 30 aprile stava andando al Gabbiano, alla Rotonda, per pescare come era solito fare quasi ogni giorno.

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