Furti di moto e furgoni, 5 misure cautelari

Nel corso dell’intera operazione i militari sono riusciti a rinvenire e recuperare ben 25 motocicli/scooter e 10 furgoni, il cui valore complessivo ammonterebbe a oltre 200.000 euro. Conclusa l’Operazione “Rotta verso l’Est”. Eseguite 2 misure cautelari in carcere. Per altri 3 ucraini scatta l’obbligo di dimora

A giugno i Carabinieri del Reparto Operativo avevano sgominato una banda di cittadini ucraini dediti al furto di motocicli di grossa cilindrata, scooter e furgoni “Mercedes” destinati al mercato dell’est Europa. Il 10 settembre è terminata l’operazione denominata “Rotta verso l’est”, iniziata alcuni mesi fa dai militari del Reparto Operativo di Livorno e che aveva visto, nel mese di giugno, concludersi la prima tranche con l’arresto di 6 cittadini ucraini tutti responsabili, a vario titolo, di Associazione a delinquere finalizzata al furto di moto, scooter e furgoni in Toscana ed altre regioni del nord-Italia e destinati poi al mercato dell’Est.  I militari del Reparto il 10 settembre hanno pertanto dato esecuzione a 2 misure cautelari in carcere, nei confronti rispettivamente di un 33enne e del connazionale 35enne. Contestualmente i Carabinieri hanno sottoposto gli altri 3 cittadini ucraini, complici dei primi due, alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Cecina e a quello di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria. L’indagine dei Carabinieri, scaturita dalla segnalazione di un cittadino che aveva assistito a movimenti sospetti e indirizzata sui quattro stranieri, ha avuto inizio nel mese di marzo e ha permesso in breve di portare alla luce l’illecita attività condotta dal gruppo criminale, responsabile di decine di colpi.
Stando a quanto accertato dai militari, la banda di ucraini era stabilmente dedita al furto di moto di grossa cilindrata, di scooter e di furgoni a Livorno e in diverse province della Toscana, nonché in altre Regioni del Nord-Italia. I mezzi, una volta rubati, venivano trasportati e consegnati previo pagamento di una somma concordata ai terminali dell’organizzazione, ovvero “corrieri” i quali, per mezzo di furgoni, provvedevano al loro trasporto fuori dal territorio nazionale.
Il modus operandi dei malviventi era sempre lo stesso: il gruppo, mai meno di 3-4 persone, agiva di notte girando la città a bordo di uno o due furgoni, solitamente rubati. Dopo aver adocchiato la ‘preda’, magari un modello già commissionato dai referenti in Ucraina, comunque moto di valore come Ducati, Honda, Yamaha e Kawasaki da rivendere a prezzi fra gli 800 e i 1.500 euro l’una, i malviventi entravano in azione. Non si facevano scrupoli nell’introdursi in cortili condominiali, garage o parcheggi privati dove, impossessatisi dei mezzi prescelti, li caricavano sul loro veicolo. I capienti furgoni con all’interno le moto rubate venivano quindi nascosti. Le moto pochi giorni dopo passavano su un furgone “pulito”, in partenza per l’Est Europa. Nel corso dell’intera operazione i militari  sono riusciti a rinvenire e recuperare ben 25 motocicli/scooter e 10 furgoni, il cui valore complessivo ammonterebbe a oltre 200.000 euro.

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