Fuga di gas in una casa disabitata. Casalp interviene

Un residente della via ha dovuto sfondare la porta sigillata per evitare il peggio

Un fortissimo odore di gas ha allarmato i cittadini del quartiere Shangai, intorno all’ora di pranzo, quando da un appartamento sfitto in via Ciro Menotti, al civico 13, ha iniziato a diffondersi nell’aria un’acuta percezione di metano (come di consueto potete trovare il link alla fotogallery di Simone Lanari in fondo all’articolo). In strada sono scesi subito i residenti spaventati: “Così saltiamo in aria”, hanno urlato alcuni. Un cittadino ha dovuto sfondare la porta sigillata della casa, disabitata da ormai circa 4 mesi dopo la morte della coinquilina, per evitare il peggio.
Sul posto sono interventi tempestivamente i volontari della Pubblica Assistenza di via San Giovanni per prestare soccorso, trasportando in ospedale un bambino di 11 anni e una donna incinta a seguito delle inalazioni respirate. Visitati sul posto, in totale, circa dieci persone che avevano accusato un malore per colpa dell’aria insalubre. Accorsi anche i vigili del fuoco e i tecnici dell’Asa che sono risaliti alla sorgente della fuga mettendo in sicurezza l’impianto. Sul posto anche gli agenti della Digos e della polizia municipale sopraggiunti per motivi di ordine pubblico.

In riferimento ai fatti accaduti nell’immobile Erp di proprietà comunale posto in Via Menotti, 13, Casalp intende fornire le seguenti precisazioni  – L’alloggio in oggetto non era destinato alla riassegnazione pertanto Casalp ha provveduto a murare la porta di accesso. Prima della chiusura, sono stati rimossi i sanitari e gli infissi esterni, lasciando in opera esclusivamente l’avvolgibile. Inoltre è stata verificata la disdetta dei contratti di fornitura per quanto riguarda il gas e l’energia elettrica ed in particolare il contatore del gas è stato sigillato a cura dell’Ente erogatore. A seguito di tali verifiche l’alloggio è stato murato nello scorso mese di febbraio. Fino ad oggi nessuna segnalazione di eventuali odori o perdite di gas è pervenuta a Casalp da parte degli assegnatari degli altri alloggi limitrofi. Il 5 maggio è stata segnalata alla Società l’effrazione dell’alloggio da parte di ignoti, a seguito della quale è stata verificata una perdita di gas. Sul posto sono intervenuti prima i  vigili del fuoco e poi l’Asa che hanno eliminato la perdita e messo in sicurezza l’immobile.

Il comunicato dell’Ex Caserma Occupata: “Casalp, vogliamo risposte” – Quello che è successo in via Ciro Menotti è l’ennesima dimostrazione di come l’attuale dirigenza di Casalp non sia in grado di gestire il patrimonio pubblico. Per puro caso una famiglia appartenente al nostro comitato aveva occupato qualche giorno fa un alloggio murato nello stesso stabile che è stato teatro della tragedia scampata di ieri. Siamo diventati ,quindi, testimoni diretti da quanto è successo. L’appartamento interessato dalla fuga di gas era stato probabilmente murato in fretta e furia dagli operai di Casalp nel tentativo di evitare che fosse occupato. Non era stata quindi eseguita la messa in sicurezza dell’alloggio e il controllo che tutte le utenze fossero disattivate. Da quanto appreso stamani una famiglia in difficoltà ha tentato di entrare nell’alloggio accorgendosi, per fortuna, del forte odore di gas all’interno. Per fortuna è stato dato l’allarme immediatamente e i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza lo stabile. Cosa sarebbe successo se nessuno avesse tentato di “smurare” quell’appartamento? A questo punto pretendiamo una risposta dai dirigenti di Casalp in merito alle centinaia di alloggi sfitti e murati che non vengono assegnati nonostante la grave emergenza abitativa. Contemporaneamente nelle ultime settimane le famiglie del comitato diritto all’abitare hanno occupato circa 15 alloggi nei quartieri Fiorentina, Corea e Shangai. Alloggi lasciati sfitti da anni, chiusi da grate di acciaio o direttamente murati. Nelle ultime settimane grazie alle nostre proteste alcuni di essi, guarda caso, sembrano diventati assegnabili. La strategia del comune è molto semplice, cercare di assegnare gli alloggi occupati ( e non altri ugualmente sfitti) in modo tale da innescare “guerre” tra bisognosi. Da parte nostra respingiamo con forza questo tentativo di mettere contro famiglie che vivono identiche situazioni di grave disagio e siamo pronti a resistere ad eventuali sgomberi anche in caso di assegnazioni dell’ultima ora. Non libereremo gli alloggi finché tutte le case popolari sfitte non saranno assegnate.

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