Finanza, incontri con gli studenti sulla legalità. Pizzicati sette “spacci” che non emettevano scontrini

Si sono conclusi il 30 aprile gli incontri – avviati nei primi giorni del mese di marzo – tenuti dai Comandanti di Reparto e da giovani Ufficiali del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno in 9 istituti scolastici del Comune, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti alla legalità economica.  Gli incontri, organizzati in applicazione di un “Protocollo di Intesa” sottoscritto tra il Comando Generale del Corpo ed il Ministero dell’Istruzione, hanno visto la partecipazione di una nutrita platea di ragazzi, ben 632, delle scuole primarie e secondarie ed hanno riscosso l’apprezzamento dei docenti, dei genitori e degli alunni stessi.
Gli incontri così promossi hanno consentito di raggiungere comuni insistenti nelle circoscrizioni di servizio di tutti i Reparti dipendenti dal Comando Provinciale, interessando 2 istituti di scuola primaria, 5 istituti di scuola secondaria di I grado e 2 istituti di scuola secondaria di II grado.
I discenti, stimolati anche dalla proiezione di slide e video, hanno partecipato attivamente all’iniziativa, interagendo con i relatori e potendo così segnalare esperienze vissute in prima persona, mostrando particolare interesse per le tematiche dell’evasione fiscale, della tutela della spesa pubblica, dell’utilizzo improprio della rete internet e del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti.
Nel contempo, nell’ambito di apposito piano di prevenzione attuato nelle scuole, militari del Comando Provinciale di Livorno, in giornate diverse, hanno dato esecuzione ad una serie di mirati controlli, aventi l’obiettivo di verificare il rispetto degli obblighi fiscali relativi al rilascio dei documenti fiscali da parte di operatori economici (ditte esterne) che, presso alcuni istituti superiori, erano autorizzati alla vendita agli studenti di generi alimentari sfusi, in aggiunta ai già installati distributori automatici. I primi ad analizzare il fenomeno sono stati i finanzieri del Gruppo di Livorno che hanno scoperto, nel corso di un primo controllo, 45 casi di irregolarità in una scuola superiore cittadina.
Gli stessi militari, avvisati preliminarmente i dirigenti scolastici, davano avvio, quindi, a controlli anche presso altri istituti, riscontrando che la maggior parte degli esercenti era in possesso di regolare autorizzazione rilasciata da detti dirigenti per la vendita di generi alimentari e non anche per l’esercizio delle attività di bar o mensa aziendale. Nei fatti, seppur la normativa vigente esenti dall’emissione del documento fiscale unicamente gli esercenti che garantiscano un vero e proprio servizio bar e mensa all’interno dei citati plessi scolastici (a condizione che essi siano in possesso di regolare contratto di fornitura, all’esito di gare ad evidenza pubblica), le ditte controllate, risultate prive di tali requisiti, sono state tutte sorprese a vendere generi alimentari sfusi e bibite ad un numero rilevante di studenti su appositi banchi e stand posizionati nei corridoi degli istituti, senza il rilascio di alcun documento fiscale.
Estesi i controlli anche ad istituti di altre aree della provincia, i finanzieri hanno rilevato e contestato complessivamente la mancata emissione di ben 263 scontrini fiscali nei confronti degli esercenti operanti all’interno di 7 istituti superiori.
Occultando in tal modo i proventi delle vendite, tali soggetti economici potevano praticare prezzi allettanti per la giovane clientela e realizzare una concorrenza sleale nei confronti degli altri rivenditori che, invece, in gran parte, operano in regola con gli obblighi di legge.

Riproduzione riservata ©