Ex Caserma, 16 indagati. Sabato il corteo. Il sindaco: “Toni inaccettabili”. La Procura: “Non agiamo per conto di nessuno”

Le perquisizioni sarebbero state effettuate di primissima mattina anche all'interno delle abitazioni di alcuni indagati

Circa 100 persone in corteo da piazza Cavour e al grido di “Ci sfruttano, ci sfrattano, ci danno polizia. E’ questa la loro democrazia”  si sono presentate in Comune, intorno alle 18, per avere un confronto con il sindaco Cosimi su quanto accaduto in mattinata, quando polizia e carabinieri hanno effettuato un blitz congiunto in via Ernesto Rossi, dove si trova l’ostello autogestito dai ragazzi dell’Ex Caserma Occupata, ex sede del distretto Asl.
Carabinieri e polizia sono arrivati in assetto antisommossa con tanto di camionette e hanno chiuso l’ingresso della strada dai quattro accessi possibili con circa 100 tra poliziotti e militari. Nel corso dell’operazione sono stati effettuati controlli e perquisizioni all’interno della struttura. Le attività delle forze dell’ordine sono durate fino alle 13 circa, quando i blindati hanno liberato la strada dopo circa sei ore. Il blitz era infatti iniziato prestissimo, intorno alle 7.
Al termine del blitz si apprende che ci sarebbero 16 persone indagate per occupazione abusiva. Le perquisizioni, effettuate di prima mattina anche nelle abitazioni di alcuni soggetti, sono scattate a seguito dell’ordinanza firmata dai magistrati Luca Masini e Giuseppe Rizzo. Sul posto anche i vigili del fuoco e i tecnici del Comune di Livorno per verificare la regolarità strutturali dell’ostello occupato.
L’Ex Caserma Occupata ha organizzato un corteo che partirà sabato 9 novembre alle 17 da piazza Cavour per arrivare davanti al Comune.

 

PARLA IL SINDACO
Il sindaco Alessandro Cosimi ha fatto in Consiglio Comunale, nella seduta di questa mattina, una comunicazione sulla vicenda delle perquisizioni effettuate dalle forze ordine nella mattinata di ieri presso l’immobile ASL di via Ernesto Rossi. “Intendo dividere il mio intervento, anche in risposta a molte cose che ho letto sui giornali, in tre punti”, ha esordito il sindaco introducendo la questione. “Primo punto: la Magistratura non deve informare l’Amministrazione delle proprie azioni, agisce secondo la propria autorità. Riteniamo che siano partiti sulla base di una loro indagine, non sappiamo che cosa cercassero con la loro azione. Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione su fatti tecnici che riguardano solo la Magistratura. Secondo punto: non sono in grado di giudicare quello che qualcuno definisce “scatenamento delle forze ordine e militari”. Probabilmente ne avremo comunicazione all’interno Comitato per l’Ordine Pubblico, ma la politica non c’entra niente. Terzo punto: abbiamo letto comunicati da parte degli occupanti dell’immobile sulla politica locale e su rappresentanti della Giunta Municipale davvero inaccettabili. Toni e parole dure contro chi governa questa città che non possiamo accettare. O il comunicato dell’Ex Caserma Occupata viene sconfessato o agiremo di conseguenza per vie legali. Certe affermazioni si pagano. Noi dialoghiamo con tutti ma non con chi dice che siamo criminali, con chi parla di dubbia moralità a nostro riguardo e nemmeno con chi chiede interventi fuori dalla legalità. Discutiamo con tutti ma sul terreno della legalità, altrimenti, sia chiaro, nessuna scelta da parte di questa Amministrazione in sostegno degli occupanti. Se il problema consiste nel trovare soluzioni per soggetti che si aggregano, le porte sono ovviamente aperte – ha chiuso il suo intervento il Sindaco – ma se le richieste vengono avanzate e pretese con malagrazia non mi farò intimidire”.

 

LE PAROLE DEL PROCURATORE DE LEO: “Non agiamo per conto di nessuno”
Il Procuratore capo della Procura di Livorno, Francesco De Leo, alla luce di quanto dichiarato dai membri dell’Ex Caserma Occupata sul blitz di ieri ha voluto precisare che: “La Procura non agisce su mandato di nessuno, la Procura della Repubblica non ha agito e mai agirà su mandato di nessuno. Lo spiegamento di forze?Non dipende di certo dalla volontà dei magistrati e forse è stato messo in atto un quantitativo ingente per paura di alcune reazioni. La volontà delle operazioni di ieri – conclude il Procuratore De Leo- era quella di fare un controllo pacifico volto a capire cosa accadesse là dentro e che tutto fosse in regola”.

L’INCONTRO IN COMUNE (di Letizia D’Alessio)
Intorno alle 18,30 era trapelata la notizia dell’arrivo del sindaco Cosimi, tuttavia alle 19 sono entrate nella sala consiliare solo gli assessori Paola Bernardo e Carla Roncaglia, che hanno avuto un confronto, durato circa 30 minuti, con i ragazzi dell’ex Caserma Occupata.
Paola Bernardo da parte sua ha chiesto al comitato di formalizzare le loro istanze, che verranno poi presentate al sindaco e alla giunta. Le richieste fatte dai ragazzi dell’ex caserma occupata, dopo il blitz di stamani fatto congiuntamente da Polizia e Carabinieri e visto come un attacco alla loro presenza nella struttura di via Ernesto Rossi, dove oltre all’ostello e centro del riuso e del riciclo, da un mese è stato attivato anche un consultorio, sono principalmente due: la prima è quella che l’amministrazione comunale faccia da mediatore con l’Asl, affinché l’azienda sanitaria conceda temporaneamente la struttura di via Ernesto Rossi, per permettere alle 14 famiglie di rimanere lì.
L’altra richiesta è quella di trovare ai ragazzi dell’ex caserma occupata un edificio alternativo in cui poter svolgere le loro attività, riaprendo la trattativa, riguardo al centro di riuso e riciclo e l’ostello, con l’assessore Gulì. “Il Comune è disposto- ha detto Carla Roncaglia, con delega all’emergenza abitativa- a interloquire con Asl per fare concedere (tra le ipotesi ci sono la convenzione o il comodato d’uso) l’ex distretto di via Ernesto Rossi, fin quando le famiglie che ci vivono non avranno trovato una sistemazione definitiva. A molte di queste famiglie, già dalle prossime settimane, vista la posizione nella graduatoria per le case popolari, potrebbe già essere assegnato un alloggio”.
L’amministrazione comunale tuttavia ha bisogno di tempo per avviare la trattativa, per le altre attività Roncaglia ha confermato la disponibilità di Gulì di “ incontrarsi e vagliare insieme tutte le possibilità per trovare una soluzione”. Resta l’incognita però su quello che potrebbe fare la magistratura: perché se la struttura di via Ernesto Rossi venisse messa sotto sequestro o fosse sgomberata, verrebbe meno ogni possibilità di trattativa.

 

LA RISPOSTA DEL PD
Quanto accaduto oggi in Via E. Rossi all’ex-distretto sanitario, oggi sede dell’Ostello Occupato, merita una spiegazione sotto diversi punti di vista. Crediamo che la città meriti una spiegazione per quella che è stata un’operazione di cui ancora non se ne capisce il motivo, che ha visto una delle vie principali del centro bloccata per ore e che ha coinvolto famiglie e bambini, in emergenza abitativa, che vivono nella struttura dell’Ostello Occupato.
Chiediamo alle istituzioni e alle autorità preposte un chiarimento, vogliamo capire perché un’operazione di controllo ha visto una così estesa mobilitazione di forze dell’ordine e soprattutto vorremmo capirne il motivo. Le persone che abitano nella struttura sono famiglie in difficoltà che meritano anch’esse di comprendere i motivi dell’azione. Certo, esiste un limite, che per noi è quello della legalità e del rispetto delle regole, ma c’è anche un limite di buon senso e di comprensione di alcuni fenomeni di disagio e criticità che devono essere affrontati cercando almeno di comprenderne la profondità. Questo non per giustificare azioni di illegalità ma per capire che il mondo che ci circonda è più complesso di un singolo enunciato di principio. Soprattutto per capire che la casa è un diritto e che è indispensabile costruire percorsi di sostegno e di accompagnamento a chi si trova in condizioni di emergenza abitativa. Non serve e non basta relegare il problema ad una questione di ordine pubblico. Allo stesso tempo rispediamo al mittente le dichiarazioni che accusano il Partito Democratico di Livorno di essere il “mandante” di quest’azione: il PD non controlla e non fa pressione sulle forze dell’ordine e non accettiamo basse strumentalizzazioni politiche difronte a questioni che coinvolgono cittadini in difficoltà.

 Yari De Filicaia Segretario Partito Democratico Unione Comunale di Livorno

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DELL’EX CASERMA OCCUPATA
“Da stamani presso l’edificio occupato in via Ernesto Rossi, l’ex mutua di cui l’Asl sarebbe proprietaria, sono in corso perquisizioni a tappeto, sia nelle abitazione che nei luoghi, sempre interni alla struttura, in cui sono organizzati i progetti sul reddito, come l’ostello ed il centro di riciclo e riuso. La perquisizione è stata accompagnata da uno spiegamento inspiegabile di forze dell’ordine, tale da lasciare intendere la volontà di procedere verso uno sgombero dell’edificio. Oltre ad i progetti sul reddito la struttura da asilo ad almeno 14 famiglie per un totale di circa 50 persone. Le ragioni delle prepotenze sono sicuramente politiche ed è facile supporre quale volontà si nasconda dietro l’intervento delle forze dell’ordine e militari. Il Partito Democratico livornese ha deciso di favorire un intervento mirato a colpire l’ Ex Caserma, dato che questa negli ultimi due anni si è proposta alla città come autentica forza di opposizione. Chi siano i mandanti è chiaro, poiché sta scritto negli ultimi due anni di politica cittadina chi siano i nemici. Un Pd indebolito e spaventato che reagisce in maniera isterica e prepotente. Il centro di riciclo e riuso è stato un argomento molto discusso. Furono aperte anche delle trattative con le istituzioni, redatti dei progetti credibili presentati all’assessorato all’ambiente. Come sia meschina la politica di chi ci governa emerse però a trattativa in corso, quando venimmo sottoposti a ricatto dallo stesso assessore Gulì, che ci intimò di abbandonare una politica di opposizione, di sanare le ferite aperte magari durante l’estate con iniziative come la contestazione a Bruno Picchi, tesa ad occultare le porcate realizzate nel corso degli ultimi mandati amministrativi dallo stesso. Evidentemente il destino di 14 famiglie interessa meno di una disputa capricciosa.
Ricordiamo come prima dell’occupazione della mensa sia stato organizzato un dibattito sul tema del reddito che vide la partecipazione di numerose forze politiche, con risultati soddisfacenti e convergenza di vedute. Ebbene questo è il momento di fare quadrato nel tentativo di isolare politicamente quei criminali che con il loro lavoro a perdere, in tutti questi anni, hanno causato la degradazione economica, sociale e politica del nostro territorio. Invitiamo tutta la città a partecipare al percorso di resistenza che da questa mattina ha impegnato decine di persone presso la struttura di via Ernesto Rossi. L’appuntamento è per un presidio ad oltranza presso via Ernesto Rossi, angolo via Fagioli, da ora fino a che le forze dell’ ordine non avranno abbandonato la struttura lasciando a vita pacifica gli occupanti. Noi resisteremo finchè non sarà pensata una soluzione alternativa, sia per le famiglie che per il centro di riciclo e riuso”.

Ex Caserma Occupata

 

IL COMUNICATO DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
ll Partito della Rifondazione Comunista di Livorno esprime la propria preoccupazione, non senza mostrarsi perplesso e critico, riguardo al blitz che le Forze dell’ordine hanno portato a compimento questa mattina (martedì 5 novembre, ndr) nell’ex distretto sanitario dell’Asl situato nella centralissima Via E. Rossi. A quanto è dato sapere lo scopo sembra essere stato quello di effettuare perquisizioni e riconoscimenti delle persone presenti nella struttura stessa. Ma la cronaca, ormai conosciuta dai più, lascia il posto a doverose riflessioni sul metodo adottato e sulle ragioni che l’hanno motivato. Qual è il motivo che può giustificare la messa in opera di una vera e propria militarizzazione di un’area centralissima come quella sopra indicata? Crediamo sia difficile parlare di quanto accaduto senza trovare un nesso con una situazione politica che sembra, almeno a livello di Amministrazione Comunale, non aver dato finora risposte sufficienti a problematiche sociali rilevanti come la questione abitativa, l’inclusione sociale ed il diritto al reddito. Ricordiamo che nell’ex distretto “occupato” si trovano 16 famiglie senza dimora ed un gruppo di giovani che hanno dato vita ad una attività di raccolta e recupero di materiali vari al fine di un loro riutilizzo in ambito sociale. In virtù di questo riteniamo che sia doveroso, da parte della stessa Amministrazione, dare risposte esaurienti ai tanti dubbi che scaturiscono in maniera più che legittima.

Per PRC Livorno Franco Frediani

 

L’INTERVENTO DI SEL
Il conflitto, nella nostra città, assume giorno per giorno contorni preoccupanti. Soluzioni parziali – che spesso contrappongono bisogni e desideri diversi -, teorizzazione dell’azione diretta, individuazione nell’ “altro” dell’avversario, rischiano di disintegrare il sistema di relazioni culturali e sociali su cui si è basata per anni la nostra convivenza civile. Non basta autoassolversi rimandano tutto alla causa principe, un attacco al sistema dell’inclusione democratica portato avanti in maniera ideologica dal sistema finanziario internazionale con la copertura della crisi economica. In modo particolare è evidente l’assenza di un autonomo punto di vista delle istituzioni locali. Vogliamo essere chiari. La legalità democratica, il rispetto della trasparenza sull’uso dei beni pubblici, è per noi valore fondante della nostra democrazia. Ma è un valore vissuto, che non consente le risposte che abbiamo visto ieri. Non ci convince – oggi come ieri – una risposta repressiva alla scorciatoia dell’occupazione di beni pubblici e privati. Così come non ci convince una trattativa diretta, che vive comunque come una eccezione il rapporto tra istituzioni pubbliche – che in quanto tali sono di tutti – e occupanti. SEL Livorno crede, e non da oggi, nello sforzo di disegnare e costruire percorsi trasparenti e condivisi di messa a valore pubblico di iniziative auto organizzate di cittadini e cittadine. Per questo cogliamo l’occasione dei fatti di ieri, francamente più simili ad una “sceneggiata napoletana” che ad un intervento di ordine pubblico, per rilanciare la nostra proposta sull’utilizzo dei beni pubblici. Si individuino rapidamente i beni pubblici dismessi, oggettivamente invendibili anche per le condizioni del mercato immobiliare. Si disegni una tabella di priorità di uso di interesse pubblico (sociale, culturale, sanitario, abitativo) così come vissuto dalla città ed indicato dal governo delle comunità. Si aprano bandi pubblici di auto recupero su progetti aperti, dove si indichino percorsi, asset e soggetti partecipanti e su questo si proceda ad assegnazione a tempo determinato tramite convenzioni. E’ uno “sfondamento” possibile di un quadro che ha reso sempre più difficoltosa una politica delle autonomie locali sull’emergenza sociale; uno sforzo concreto di governo che tiene conto della fase che viviamo e della necessità di riutilizzare per un fine sociale la spinta di autoorganizzazione della società civile solidale. Contro la repressione, contro la demagogia.

 

UNIONE INQUILINI
L’’Unione Inquilini esprime sconcerto per il grave episodio di stamattina in Via E. Rossi, alla struttura ex Asl, mai abbiamo visto un tale dispiegamento di forza pubblica per una perquisizione di una struttura occupata, di cui si conosce bene ogni attività, e che certo non è un covo di violenti. L’operazione si è conclusa con 16 denunce.
Questa struttura che rappresenta un’alternativa alla disperazione non solo per le famiglie (con minori) occupanti dopo essere stati sfrattati dalle loro case con forza pubblica, a causa della morosità incolpevole, (oggi in lista nella graduatoria generale in attesa di un’assegnazione definitiva), ma anche per le giovani generazioni senza futuro, per le quali si è creato un Consultorio, il centro di Riciclo e l’Ostello della Gioventù. Da qui vengono lanciate sfide per nuove economie e opportunità di lavoro per una generazione senza futuro. Non si capisce davvero il senso politico di questo blitz. Viene il dubbio che sia un tentativo di far cessare le polemiche e le accuse di essere tolleranti con gli occupanti, in fondo, siamo in campagna elettorale! Occorre che il centro continui la sua attività vista la solidarietà di queste ore da parte della cittadinanza attiva; le istituzioni anziché usare la forza pubblica avviino un tavolo di confronto riconoscendo l’utilità sociale della struttura occupata, per un accordo di comodato gratuito.

Unione Inquilini Livorno Paolo Gangemi – Daria Faggi

 

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