Droga nascosta nelle tegole: 5 arresti

Colpito dai carabinieri il gruppo criminale, composto da italiani e nordafricani, dedito allo spaccio di droga sulla piazza livornese. Lo stupefacente veniva nascosto tra le tegole dei tetti o all’interno di un autolavaggio

Si è conclusa nella giornata del 1° aprile l’attività antidroga denominata “Presale”, condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Livorno, coadiuvati dai colleghi delle Compagnie Carabinieri livornese, di Cecina e di Piombino, che ha portato all’arresto di 5 persone su ordine di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale di Livorno, nonché alla contestuale emissione di due misure cautelari dell’obbligo di dimora nei confronti di altri due soggetti coinvolti. A finire in manette: un 46enne marocchino, senza fissa dimora, ristretto in carcere; il 49enne A. M., livornese, agli arresti domiciliari; il 47enne A. N., livornese, condotto agli arresti domiciliari; un 30enne marocchino condotto agli arresti domiciliari; il 20enne F.C., livornese, condotto agli arresti domiciliari. Il 30enne B. R., tunisino e il 36enne V. C., livornese, sono invece entrambi stati sottoposti all’obbligo di dimora nel Comune di Livorno.
Nel corso dell’intera attività, i militari sono riusciti a sequestrare oltre 10 kg di droga, in prevalenza hashish, ma anche cocaina e pasticche di ecstasy che i componenti del sodalizio criminale, in più di una occasione, avevano tentato di nascondere in luoghi originali: ad esempio tra le tegole del tetto dello stabile occupato da due dei membri del gruppo. Nella fattispecie, i numerosi servizi di osservazione e pedinamento operati dai Carabinieri, che hanno dovuto far ricorso anche all’utilizzo di potenti binocoli, hanno consentito di monitorare proprio l’occultamento della droga tra le tegole del tetto. Non solo, in un’occasione è stato possibile registrare il carico di un quantitativo di stupefacente a bordo di un’autovettura all’interno dell’autolavaggio gestito da uno degli arrestati, A.M. L’autista del mezzo, in particolare, con la scusa di lavare la macchina provvedeva a caricare la droga che, successivamente, nel corso di un posto di controllo appositamente approntato è stata rinvenuta sul seggiolino da bambino posto sul sedile posteriore.
L’attività ha pertanto permesso di portare alla luce e disarticolare una fitta rete di medio profilo criminale dedita allo spaccio al minuto di stupefacenti attuato inizialmente da soggetti italiani e, successivamente, con l’ingresso di nordafricani, di registrare un innalzamento qualitativo e quantitativo dell’attività illecita di spaccio sulla “piazza” livornese.

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