Detenuto aggredisce agenti

Scoppia lite fra detenuti. Quando gli agenti trasferiscono uno dei due rivali in un altro reparto l'uomo oppone resistenza sferrando calci e pugni

E’ del 9 luglio l’increscioso evento di cui si è reso protagonista un detenuto nigeriano. Scoppia una lite fra detenuti in carcere e quando gli agenti trasferiscono uno dei due rivali in un altro reparto l’uomo oppone resistenza sferrando calci e pugni.
Lo riferisce la UIL Penitenziari di Livorno attraverso la voce del responsabile territoriale Mauro Barile, che con rammarico e tristezza aggiunge: “Il carcere di Livorno è stato spesso un prezioso bacino per le cronache locali e che da sempre ha arricchito la “banca nazionale” degli eventi “critici”. Al di là di quello che può essere il profilo psicologico dei soggetti privati della libertà e/o le origini, non è un caso, purtroppo, che tali manifestazioni si verifichino nei periodi estivi, quando la presenza del personale di polizia viene ridotta per poter permettere la fruizione delle ferie a tutti gli operatori. Diritto contrattuale sacro santo, come lo è la giornata libera settimanale, concedibile solo se vengono portate delle modifiche all’organizzazione del lavoro: accorpamento di più posti di servizio e allungamento dell’orario di lavoro”.
“Lo straniero – conclude la UIL – di buon mattino è stato l’artefice di un’aggressione ai danni di un altro detenuto e durante le operazioni di allontanamento dal posto, al fine di evitare possibili ritorsioni da parte degli altri ristretti e anche un probabile degenerare della situazione, i tre colleghi lo stavano accompagnando ad un altro reparto, quando all’improvviso ha opposto resistenza arrivando a sferrare un pugno sul volto di uno dei tre poliziotti. Per immobilizzarlo la manovra è stata molto dispendiosa, perchè il nigeriano si è dimenato con accentuato nervosismo e a colpi di calci ha ferito anche gli altri due. Fortunatamente, trattasi di lievi ferite riportate con una prognosi di tre giorni per ognuno dei colleghi.
“Stamattina (9 luglio, ndr) – afferma la UIL – difatti, la disponibilità di personale non era sufficientemente proporzionale al numero dei detenuti su cui vigilare. Potrebbe sembrare un’illustrazione esagerata dello scenario penitenziario livornese attuale, visto che all’opinione pubblica risulterebbe ancora che il numero dei detenuti affidati al Reparto di polizia penitenziaria è calato nel tempo, a seguito della chiusura dei due padiglioni decretati pericolanti circa 4 anni fa. Non sfugga, però, che il 9 aprile di quest’anno è stato inaugurato il nuovo plesso detentivo, che attualmente ospita circa 100 detenuti del circuito Alta sicurezza. Ma, ahinoi a qualcuno è sfuggito! Molto misteriosamente e senza un plausibile criterio che ci è dato conoscere – chiosa la UIL – l’Amministrazione penitenziaria si è inventato un ridimensionamento della pianta organica, infatti dopo la chiusura dei due “vecchi” reparti, ma prima dell’apertura del “nuovo”, ha ridotto la disponibilità degli agenti da 305 a 232. Oggi, dopo tutto, – sottolinea Barile – possiamo ancora una volta esultare per il risultato che ha ottenuto l’egregio intervento dei tre appartenenti al Corpo, due Sovrintendenti ed un Agente, coinvolti nella colluttazione, ed esaltare la competenza dimostrata nel difficile compito di gestire l’escandescenza di un detenuto di non facile gestione”.

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