Tragedia al cantiere: 12 feriti, un morto. Aveva 39 anni. Sequestrata la nave Urania. Rabbia sindacati, lutto cittadino. Nogarin: “Non è una fatalità”. Aperta un’inchiesta
Il lutto cittadino si esprimerà attraverso l’esposizione immediata della bandiera cittadina a mezz’asta. Nogarin: "Non è concesso parlare di fatalità davanti a episodi come questo, in cui muoiono persone intente a godere di un diritto tra i primi ad essere sancito e tutelato dalla nostra Costituzione"
L’amministrazione Comunale ha deciso di proclamare il lutto cittadino per la morte del giovane operaio elettricista di 38 anni originario di Mugnano (Napoli), deceduto il 25 agosto, a seguito di un incidente nel Porto di Livorno, nel proprio posto di lavoro. Intanto la Procura ha aperto una inchiesta per omicidio colposo mettendo sotto sequestro il bacino di carenaggio e la nave oceanografica spesso noleggiata dal Cnr per i suoi studi.
La formalizzazione della decisione avverrà il 26 agosto in occasione della riunione di Giunta già calendarizzata.
Il lutto si svolgerà in occasione delle esequie (anche se non si terranno in città ma nel luogo di origine del lavoratore).
Nel tragico infortunio, dovuto al cedimento di un ponteggio a sostegno della nave “Urania”, posizionata nel bacino galleggiante, sono rimasti feriti gravemente anche altri 12 lavoratori. Ai feriti e alle loro famiglie, la Giunta esprime la propria solidarietà e vicinanza.
Come specificato nella delibera di Giunta, il lutto cittadino si esprimerà attraverso l’esposizione immediata della bandiera cittadina a mezz’asta per l’intera giornata, con la proposta alle Organizzazioni rappresentative degli esercizi commerciali di un minuto di chiusura degli esercizi pubblici e dei locali di spettacolo in concomitanza con l’inizio della cerimonia funebre e con la sospensione di tutte le attività pubbliche ludico-ricreative organizzate dall’Amministrazione Comunale. Inoltre è stata stabilita la partecipazione del Gonfalone della città listato a lutto alla cerimonia funebre.
“La sicurezza nei luoghi di lavoro – dichiara l’Amministrazione Comunale – rappresenta un elemento imprescindibile ed assoluto che assurge a valore immune da ogni logica di mercato e di ricerca del profitto. La città di Livorno è da sempre sensibile ai temi del lavoro e nello specifico a quello della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro e queste tragedie devono indurre a scelte coraggiose e improcrastinabili sull’applicazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro, sui controlli e sugli investimenti. L’Amministrazione intende pertanto rendersi promotrice attiva di ogni azione finalizzata a garantire ad ogni lavoratore la massima sicurezza possibile”.
Il cordoglio del sindaco Nogarin per la morte del giovane operaio – “La tragedia che si è consumata nel cantiere dove ha perso la vita un lavoratore e sono rimasti feriti altri dodici suoi colleghi, di cui uno in condizioni molto gravi, mi riempie di profondo dolore e di rabbia. Dolore per i familiari di Gabriele Petrone, ai quali vanno le mie più sentite condoglianze, e rabbia di fronte al verificarsi di un evento inaccettabile come la morte di un uomo sul proprio luogo di lavoro. Non esistono parole sufficienti per commentare questo duro colpo inferto così profondamente alla nostra comunità, solo a pochi mesi di distanza dall’incidente sul lavoro occorso all’Alto Fondale del Porto che costò la vita a un lavoratore filippino. Non è concesso parlare di fatalità davanti a episodi come questo, in cui muoiono persone intente a godere di un diritto tra i primi ad essere sancito e tutelato dalla nostra Costituzione.
Pur impossibilitato a essere fisicamente presente, a causa della convalescenza che mi obbliga a casa, ho seguito fin dall’inizio le fasi concitate dei soccorsi, coordinandomi con la vicesindaco Stella Sorgente, con il mio portavoce Andrea Morini e con l’assessore al sociale Ina Dhimgjini, che si sono recati immediatamente sul luogo della tragedia e poi al Pronto Soccorso. Quanto si è verificato richiede da parte dell’Amministrazione comunale il massimo impegno nel cercare e ottenere le risposte alle tante domande che la città continua giustamente a porsi in tema di sicurezza sul lavoro, mentre alle autorità preposte spetterà il compito di individuare le cause dell’incidente e delle eventuali responsabilità. Auguro ai feriti una pronta guarigione e, di nuovo, rinnovo l’impegno dell’Amministrazione per assicurare il miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro di chi opera in ambito portuale”.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil – Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia di Gabriele Petrone, giovane marittimo che ha perso la sua vita nell’incidente mortale sul lavoro presso i Bacini di carenaggio di Livorno, e la nostra vicinanza e solidarietà a tutto il personale dell’equipaggio infortunato. Riteniamo indispensabile che la Magistratura svolga le sue indagini affinchè vengano attribuite le responsabilità di questo infortunio e che la Asl e l’Autorità Marittima verifichi su tutti coloro che hanno il dovere di tutelare la salute dei lavoratori,in modo che la “ cultura alla sicurezza” che ha sempre contraddistinto il nostro territorio sia condivisa e radicata da tutti , istituzioni, datori di lavoro e lavoratori, e con essa si possa affermare e consolidare sempre più la dignità della persona umana. Senza addentrarci nel merito dell’accaduto, dal momento che sarà compito degli organi deputati di fare chiarezza sul caso, ciò che è successo conferma la necessità di non abbassare mai la guardia rispetto a questo tema. Prevenzione e controllo: due parole chiave nella lotta agli incidenti sul lavoro, due necessità che devono sempre più trovare attuazione, senza tralasciare neanche il più piccolo dettaglio in termini di sicurezza e salute. Quello che dobbiamo pretendere e per cui dobbiamo impegnarci tutti, ogni giorno, ciascun per il proprio ruolo, è il rispetto della vita, che in questi casi più che mai corrisponde al rispetto e all’applicazione delle numerose e rigorose norme a tutela del lavoratore perchè non si può morire di lavoro.
CGIL Livorno CISL Livorno UIL Livorno
Maurizio STRAZZULLO Giovanni PARDINI Miriam ORLANDI
La presidente del consiglio comunale Giovanna Cepparello – Ancora una volta la nostra città è toccata da una grave tragedia sul lavoro. Quel lavoro che dovrebbe assicurare sostentamento e dignità, ma che troppo spesso rivela il suo lato oscuro e carico di pericoli. Alle autorità competenti spetta il fondamentale compito di stabilire la dinamica e le responsabilità di quanto accaduto. A noi tutti, come politici e come cittadini, si impone il dovere di mantenere sempre alta l’attenzione sulla questione della sicurezza sui luoghi di lavoro e di contribuire in ogni modo a promuovere la cultura della prevenzione dei rischi e della tutela della salute di ogni lavoratore. Esprimo le mie sentite condoglianze alla famiglia del Signor Gabriele Petrone, nonché la mia vicinanza a tutti i suoi colleghi rimasti feriti nel tragico incidente.
Dolore e cordoglio di Franchi per l’incidente mortale al Cantiere Benetti – Il presidente della Provincia, Alessandro Franchi, addolorato per la tragedia accaduta al Cantiere Benetti, esprime profondo cordoglio e sincera partecipazione al lutto della famiglia di Gabriele Petrone, il marittimo deceduto nell’incidente. “Difficile trovare in questi momenti parole che non suonino rituali, per questo, in attesa di capire la dinamica dell’accaduto, ribadisco la necessità di fare ogni sforzo affinché la cultura della salute nei luoghi di lavoro si affermi come imperativo per tutti”. Il presidente ha, poi, inviato un augurio di pronta guarigione ai lavoratori feriti.
La cronaca – Nove feriti (poi saliti a 12 in serata), di cui uno in gravi condizioni, e un operaio, Gabriele Petrone, elettricista di origine napoletana, di 39 anni (li avrebbe compiuti a novembre) morto schiacciato dai contenitori presenti a bordo che si sono mossi, finendo per travolgere l’operaio, in seguito all’inclinamento della nave (foto Simone Lanari). E’ questo il tragico bilancio dell’incidente avvenuto nel tardo pomeriggio del 25 agosto all’interno del cantiere Azimut Benetti, dove la nave oceanografica Urania – 1000 tonnellata di stazza, che in origine era lunga 61 metri ma che nell’aprile scorso era stata sottoposta a un intervento di allungamento che l’ha portata fino a 67 metri – sarebbe scivolata verso sinistra mentre si trovava nel bacino di carenaggio per dei lavori di riparazione. Lo scivolamento, che ha poi portato all’affondamento, si è verificato in seguito al cedimento, per cause in corso di accertamento, di un puntello della struttura in muratura stessa. A bordo 13 marittimi. L’allarme è scattato alle 18,57. Immediati i soccorsi dei colleghi e la richiesta d’aiuto al 118. Tre ambulanze Svs e due della Misericordia di Livorno sul posto. Dei 12 feriti, 10 avrebbero riportato traumi lievi, uno invece è arrivato in pronto soccorso con fratture agli arti. Le sue condizioni sono state definiti gravi dai soccorritori. Sul posto anche capitaneria, con motovedetta CP 867, Piloti del Porto, Autorità Portuale, Polizia di Stato Sezione marittima e vigili del fuoco sezione porto. Più tardi sul luogo dell’incidente si sono recati la vice sindaco Stella Sorgente, il portavoce del sindaco e i consiglieri comunali del Pd Yari De Filicaia e Alessio Ciampini, mentre in pronto soccorso è giunta l’assessore al sociale Dhimgjini. Le operazioni si sono rivelate particolarmente complesse per il pericolo di ulteriori spostamenti della nave e del carico. Complessivamente hanno operato 16 unità dei pompieri con 3 mezzi nautici, un mezzo polivalente terrestre e l’autoscala.
Spetterà ora alla Procura indagare sui motivi che hanno causato il crollo del ponteggio e su eventuali responsabilità. Per questa ragione Urania è stata posta sotto sequestro.
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