Truffa alla Totò, prova la moto e poi la ruba: preso

Simula la compravendita e gli ruba la moto dopo averla provata. Sembrerebbe una storia tratta dal celebre film, “Tototruffa 62”, con il principe della risata, Antonio De Curtis in arte Totò, ed il suo coprotagonista Nino Taranto (clicca in fondo all’articolo per accedere alla fotogallery). In realtà non è finzione cinematografica e la cosa non è affatto divertente. In particolare per un livornese vittima della truffa.  Alla fine la polizia stradale ha individuato e denunciato l’autore del colpo, un milanese di 34 anni, accusato del furto di altri 8 mezzi.
I fatti – E’ accaduto tutto il 14 luglio quando l’uomo, P. J. livornese di anni 22 si è presentato alla polizia stradale per denunciare il furto della propria moto, una Yamaha R1.
In sede di denuncia, il malcapitato ha riferito che giorni prima aveva messo la propria moto in vendita sul portale “Subito.it” e che l’11 luglio era stato contattato sul proprio cellulare da una persona interessata all’acquisto. I due hanno organizzato un appuntamento nel parcheggio vicino  al Pala Modì. Il giorno in questione, nel luogo concordato, il 22enne è stato raggiunto da un giovane che indossava abbigliamento da motociclista e viaggiava a bordo di una moto Aprilia RSV1000. Con la scusa di verificare il corretto funzionamento del mezzo, il motociclista interessato all’acquisto ha chiesto di poter provare la Yamaha R1 e dopo aver effettuato alcune prove si è allontanato senza più tornare sul luogo dell’incontro lasciando l’altra moto, risultata rubata a Milano il giorno prima, con la quale il sedicente acquirente era sopraggiunto.
Dopo aver atteso invano per circa un’ora il ritorno, al livornese non è rimasto altro che richiedere l’intervento della polizia. Da una ricerca in ambito nazionale sui portali web riguardo accessori per Yamaha è stata focalizzata un’inserzione, con allegate alcune fotografie, dalle quali la vittima del furto ha riconosciuto alcuni particolari della propria moto. Nello specifico, il particolare dei tubicini rossi dei freni che lui aveva personalizzato ed un segno fatto con pennarello indelebile sui “manettini” di regolazione degli ammortizzatori, per ricordarsi delle tarature fatte.
Sono stati quindi effettuati ulteriori accertamenti sul presunto inserzionista e sul numero di telefono ed è emerso che lo stesso soggetto non risultava avere pendenze di polizia ma che aveva denunciato più volte oltre al furto e/o sottrazione di documenti anche di essere stato vittima di sostituzione di persona a seguito di intestazione di carte telefoniche a suo nome mai da lui attivate. Inoltre sono saltati fuori diversi annunci con le medesime credenziali, sempre aventi come oggetto la vendita di ricambi per moto. Effettuati tutti gli accertamenti ed abbinamenti possibili tra persone intestatari telefonici ed indirizzi telematici è stata individuata un’unica persona a cui ricondurre i fatti. Il milanese, appunto, di 34 anni, M. I. E’ scattato quindi il blitz da parte della stradale nella base logistica del 34enne, in zona Pavia, che ha consentito il recupero della Yamaha R1, sebbene completamente smontata, oltre ad altri tre telai con il numero identificativo non più leggibile, riuscendo in tal modo a ricostruire in brevissimo tempo 8 episodi di furto di moto per lo più sottratti nel nord Italia. L’uomo è stato denunciato per appropriazione indebita, ricettazione e conseguente riciclaggio dei proventi derivanti dalla vendita dei pezzi dei citati veicoli.

 

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