Canile abusivo sequestrato dalla municipale
La struttura, fra i cimiteri dei Lupi e via Firenze, ospitava 13 cani da mostra in buona salute ma i box non rispettavano le misure previste dal regolamento e non avevano area di sgambamento
Sequestrato dalla polizia municipale un canile abusivo. La struttura, costruita su un terreno lungo l’argine del canale che scorre fra i cimiteri dei Lupi e via Firenze, ospitava 13 cani da mostra e gara. Gli animali non presentavano maltrattamenti o lesioni, erano ben nutriti e vitali, ma erano chiusi in box senza alcuna area di sgambamento. Inoltre, i box stessi non rispettavano le misure di grandezza previste dal nuovo regolamento sulla tutela degli animali. I sigilli sono scattati il 31 marzo e nella serata del 2 aprile ne è stata data notizia. La municipale, in attesa della demolizione da parte del Comune, ha affidato i cani al proprietario, un livornese di 60 anni, che dovrà detenerli in maniera conforme al regolamento e la municipale disporrà i necessari controlli di verifica.
La vicenda di questo canile non è nuova. Già nel 2011 la municipale aveva proceduto dal punto di vista edilizio nei confronti dell’uomo che aveva realizzato box per cani e ricoveri per gli attrezzi. Erano presenti nove cani, solo alcuni dei quali intestati al gestore dell’area, altri detenuti temporaneamente da questi per addestramento ma di proprietà altrui. Il servizio veterinario in quell’anno ne attestò il buono stato di salute (si trattava di splendidi esemplari da mostra e da gara). La situazione venne verificata nuovamente nel 2014. Poi nel 2015, il 60enne venne sanzionato per le dimensioni delle gabbie non più conformi alle misure previste dal nuovo regolamento sulla tutela degli animali. Il proprietario si impegnò a ricollocare i cani entro l’estate, nel frattempo sopraggiunse l’ordinanza di demolizione. Tuttavia, l’uomo ha continuato a lasciarli in gabbie (che di per sé non implica ipotesi di maltrattamento) non conformi a livello di misure – il cui numero intanto era arrivato a 27, 12 dei quali nati tra il 2014 e il 2015 – pubblicizzandoli a mostre e gare e qualificandosi lui stesso come addestratore. La municipale ha ipotizzato cessioni di cucciolate. Tutti questi elementi hanno portato all’applicazione dell’art. 30 del regolamento sulla tutela animali che prevede che qualora un soggetto intenda detenere più di cinque cani con età superiore a sei mesi si deve munire di nulla osta Asl che in questo caso non era stato richiesto né poteva essere rilasciato per carenza dei requisiti sanitari del canile. Infine, è stato accertato che i vari box non rispondevano ai requisiti. Di qui il sequestro di tutta l’area.
Riproduzione riservata ©