Bimba deceduta, la ricostruzione dell’Asl

La tragedia si è consumata all'interno di una struttura ormai fatiscente di viale del Tirreno, poco dopo il ponte che collega Livorno a Tirrenia, sede molti anni fa di una pizzeria

In merito alla vicenda legata all’accesso al Pronto Soccorso di Livorno avvenuto nell’agosto 2015 da parte della madre della bambina morta nei giorni scorsi in località Calambrone, l’Azienda USL Toscana nord ovest ha ricostruito che:

– nella notte tra il 29 e 30 agosto 2015 il servizio 118 è intervenuto in località Calambrone dove ha soccorso una signora riversa a terra per strada in stato soporoso. Sul posto erano già presenti rappresentanti delle Forze dell’Ordine;

– la signora è arrivata al Pronto Soccorso di Livorno alle ore 5.00 con un trauma cranico e in un evidente stato di intossicazione alcolica. È stata sottosposta a tutti gli accertamenti diagnostici e sanitari del caso, tra i quali 3 Tac, 3 Rx e altri esami clinici

– le ferite riportate, considerate dai medici come compatibili con un quadro di violenza domestica, hanno portato il personale del Pronto Soccorso alla richiesta di consulenza da parte del referente aziendale del Codice Rosa;

– il referente del Codice Rosa, come previsto dalle procedure, ha effettuato il colloquio cercando di chiarire con l’interessata l’esatta dinamica di quanto accaduto. La signora ha ripetutamente negato di essere stata oggetto di violenza ed ha valutato le ferite come conseguenti a una caduta accidentale dovuta al proprio stato di alterazione alcolica. Non ha espresso il consenso all’attivazione delle procedure del Codice Rosa o al ricovero in residenza protetta. Il colloquio si è concluso con la fornitura di recapiti telefonici consultoriali e di associazioni impegnate nel sostegno alle donne nel caso volesse successivamente rivedere le proprie decisioni. Dal momento della dimissione la signora si è resa irreperibile non avendo lasciato recapiti domiciliari, ma solo il numero di un telefono cellulare risultato successivamente mai raggiungibile;

– il referente ha segnalato quanto accaduto alle Forze dell’Ordine, per altro già a conoscenza essendo presenti al momento dell’intervento 118, ma non ai servizi sociali di alcun Comune non avendo a disposizione recapiti utili di alcun tipo;

– la signora, nei mesi successivi, si è ripresentata in Pronto Soccorso altre quattro volte con problematiche minori e in nessuno di questi casi ha riferito di aver subito violenze.

La cronaca – Tragedia nella serata del 27 aprile a Calambrone dove ha perso la vita una bambina di 3 anni (foto di archivio). Sul corpo è stata disposta l’autopsia che servirà a fare luce sulle cause che hanno portato al decesso. La chiamata al 118 da parte della mamma rumena e del compagno serbo della donna è arrivata intorno alle 19,30, ma quando i soccorritori della Pubblica Assistenza del litorale pisano sono giunti sul posto tutti i tentativi di rianimarla sono risultati vani.
Il fatto si è consumato all’interno di una struttura ormai fatiscente, dove i tre a quanto pare abitavano, situata lungo viale del Tirreno, poco dopo il ponte che collega Livorno a Tirrenia, e sede molti anni fa di una pizzeria. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Le indagini sono state condotte dai carabinieri. I militari hanno sequestrato nell’abitazione alcuni oggetti ed hanno avvisato il padre della bambina (che non vive in zona ma risiede in Liguria). La donna ed il convivente serbo (con cui aspetta un figlio) avevano allacciato una relazione recentemente attraverso i social network. In seguito all’episodio l’uomo, A. Krstic, 33 anni, è stato accompagnato in caserma dove è stato interrogato per tutta la notte. Nelle prime ore di giovedì 28 aprile è poi scattato l’arresto nei suoi confronti. La donna, ascoltata dagli inquirenti in ospedale dove si trovava ricoverata in stato di choc, avrebbe confermato il comportamento violento del 33enne che è stato trasferito nel carcere Don Bosco di Pisa. L’accusa è di maltrattamenti e lesioni, ma lui si difende e nega. Il medico legale avrebbe però trovato dei segni sul corpicino della piccola.

 

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