Arsenale sulla nave: sequestrati 2000 proiettili

Venerdì 10 aprile, la polizia  su richiesta dell’Ufficiale di Guardia della motonave “Mobi Aki” è intervenuta a bordo per procedere alla verifica della segnalazione dell’ufficiale stesso in cui si parlava della presenza di un rilevante quantitativo di munizioni a bordo di un camion diretto in Sardegna.
Gli agenti hanno constatato l’effettiva presenza di sei scatole integre da 250 colpi (marca “Clever”)  di munizioni per un totale di 1500 colpi.

L’autista, interrogato dal personale del commissariato Porto di Livorno, ha riferito di aver ricevuto questo quantitativo da un uomo di Massa per la successiva consegna ad un terzo non meglio indicato,  descritto soltanto come direttore di un poligono in provincia di Oristano.

Il consegnatario delle munizioni poco dopo è arrivato negli uffici della Polizia Marittima dove ha esibito gli  scontrini dell’avvenuto acquisto avvenuto nel pomeriggio presso un armeria pisana di 8 scatole per un totale di 2000 colpi.

Vista l’impossibilità di effettuare gli immediati accertamenti sulle munizioni rinvenute, queste venivano trattenute e nella mattinata successiva l’uomo originario di Massa si è presentato negli uffici della polizia consegnando il materiale mancante ed ancora in suo possesso.
Dalla verifica effettuata dagli operatori, l’uomo  e l’autista del camion sono risultati privi di qualsiasi titolo di polizia ed autorizzazione per l’acquisto e il trasporto delle munizioni.
Gli agenti della polizia  del commissariato Porto hanno quindi proceduto sia al sequestro dell’intero lotto di 2000 colpi calibro 12 (marca Clever)  che a segnalare entrambi i soggetti alla Autorità Giudiziaria per le rispettive violazioni inerenti l’acquisto e il trasporto della munizioni senza alcun titolo.

L’acquirente massese inoltre veniva deferito all’autorità giudiziaria anche per aver affidato munizioni a persona di non dimostrate capacita (articolo 20 bis legge n.110/75). Inoltre gli agenti della polizia hanno segnalato alla Procura  anche il titolare dell’armeria pisana per la violazione della normativa vigente circa la vendita delle munizioni.

 

 

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