Elude l’arresto cambiando le lettere del cognome, 25enne scoperto dalla mobile: alle Sughere

Cercava di eludere il regime di detenzione cambiando alcune lettere del suo cognome: scoperto e arrestato dalla squadra mobile diretta da Giuseppe Testaì. Gli uomini della questura infatti, nell’ottica di aumentare i controlli in città voluti dal questore Cardona e mirati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti a Livorno, hanno messo le manette ai polsi ad un extracomunitario colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte D’Appello del Tribunale di Roma che si trovava a Livorno sotto falso nome.
L’uomo che aveva stabilito la base per i suoi traffici illeciti insieme ad altri due connazionali all’interno di un fatiscente appartamento in zona Garibaldi, fu arrestato una prima volta, nel mese di novembre, dalla squadra mobile per la detenzione in concorso con gli altri due connazionali di 136,50 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina di ottima qualità, sostanza che doveva ancora essere “tagliata” per essere immessa sul mercato.
Il tribunale di Livorno lo aveva condannato ad una pena detentiva di un anno e otto mesi di reclusione, mentre i suoi connazionali venivano condannati rispettivamente ad una pena detentiva di sei anni e otto mesi uno e un anno e 4 mesi l’altro.
Nei primi giorni di giugno di quest anno Arbi Werteni era stato scarcerato dal Gip del tribunale di Livorno e sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Ma l’uomo, sotto l’alias di Arbi Wrtein  nato in Tunisia il 22 ottobre 1989, aveva a carico un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Appello di Roma poiché ritenuto responsabile del reato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.
E così quandoArbi  Wrteni alias Arbi Wrtein  – sicuro di aver eluso gli accertamenti della Polizia con il solo stratagemma dell’aver invertito le lettere finali del proprio cognome, senza preoccuparsi dei riscontri effettuati dalla polizia a livello Nazionale – si recava a sottoporsi all’obbligo della presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria ha trovato ad attenderlo gli uomini della Squadra Mobile che lo hanno trasferito dopo i dovuti accertamenti in carcere alle Sughere.

 

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