“Arma-trappola” nel bosco, a casa arsenale: in manette
Una vera e propria trappola mortale installata tra le frasche all’interno del bosco e a casa un arsenale di fucili e armi da fuoco modificate e non convenzionali. E’ per questo motivo che un bracconiere di 76 anni, pensionato livornese, è stato arrestato lunedì 5 novembre da polizia provinciale e guardia forestale. Gli agenti, in località Botro Mulino nel comune di Livorno, hanno fermato l’uomo intento a cacciare cinghiali con un’arma da fuoco fabbricata artigianalmente (nella foto piccola in pagina ingrandibile con un clic) che avrebbe esploso un colpo mortifero semplicemente grazie al passaggio della preda sopra ad un congegno a scatto nascosto nella boscaglia. Un’arma considerata clandestina dalla legislazione vigente. Il bosco interessato è un’area demaniale all’interno del parco delle Colline livornesi dove è consentito il pubblico accesso ed in questo periodo è molto frequentato da cacciatori o raccoglitori di funghi. Per questo un’arma come quella installata poteva trasformarsi in una vera trappola micidiale anche per ignari frequentatori della zona.
Agenti ed ufficiali della polizia provinciale di Livorno e del corpo forestale dello stato, dopo alcuni appostamenti e avendo trovato il 76enne sul posto intento a ricaricare il fucile a pallettoni a scatto, si sono inoltre recati a casa dell’indagato e lì hanno scoperto un vero e proprio arsenale di armi clandestine simili a quella rinvenuta nel bosco. Le armi, in vari calibri, sono risultate alterate e modificate per aumentare la capacità offensiva favorendo l’aumento dei colpi nel serbatoio oppure l’innesto di silenziatori. Inoltre, sono stati sequestrati silenziatori e un fucile detenuto illegalmente. L’uomo è stato arrestato e messo agli arresti domiciliari. Nella mattinata di martedì 6 novembre si è tenuta l’udienza direttissima, durante la quale è stato convalidato l ‘arresto, i sequestri e disposta la misura cautelare dei domiciliari.
L’arma clandestina usata per cacciare i cinghiali è stata collocata su un albero ad un’altezza di circa un metro e mezzo ed era pronta a sparare contro qualunque cosa, uomo o animale, ne avesse sfiorato il meccanismo di scatto.
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