Affonda barca, salvati due 60enni

Tre interventi decisivi messi in atto dalla Guardia Costiera di Livorno: salvata una coppia di diportisti milanesi, una giovane subacquea e uno skipper di 48 anni.  Le condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato questo primo scorcio di stagione infatti, hanno  tenuto costantemente in allarme le sale operative delle Capitanerie di porto toscane, coordinate dalla  Direzione marittima di Livorno, organizzate per garantire interventi immediati a tutela della sicurezza  della vita umana in mare e a salvaguardia del pregiato ambiente marino dell’arcipelago.

Salvataggio sull’isola di Capraia. Nell’ultima  settimana, quattro delle località più preziose della fascia costiera della regione hanno fatto da  scenario ad altrettante emergenze. Oggi domenica 1° giugno, in cui il tempo è sensibilmente migliorato,  un gommone veloce “classe Bravo” della Guardia costiera è intervenuto sull’isola di Capraia per salvare una  coppia di diportisti, la cui barca di 15 metri a motore imbarcava acqua. I due, sessantenni,  originari di Milano, provenienti dalla Corsica, sono stati tratti in salvo a bordo del gommone, mentre  l’imbarcazione affondava su circa 36 metri di fondale, a poche centinaia di metri dal porto dell’isola.  Ancora ignote le cause del naufragio che sono al vaglio dei militari della Capitaneria, ma non si  esclude che in navigazione l’unità abbia urtato degli scogli, nella fase di avvicinamento alla costa.

Salvata giovane subacquea. Al  Giglio, invece, a seguito di una segnalazione arrivata via radio sul canale 16 di emergenza, una  motovedetta “classe 500” è intervenuta in soccorso di una giovanissima subacquea di Rimini, colta  da malore durante un’immersione di gruppo. La ragazza, sedicenne, è stata immediatamente  assistita e portata a bordo del mezzo della Guardia costiera che l’ha condotta a Giglio porto, per  affidarla alle cure dei sanitari del servizio 118 che ha ritenuto necessario il trasporto in elicottero  presso l’ospedale di Grosseto. I due interventi di questa domenica si aggiungono ad altrettanti eventi operativi avvenuti pochi giorni fa, dove le condizioni meteorologiche hanno inciso sugli esiti delle emergenze.

Barca a vela naufraga a San Rossore: salvato skipper di 48 anni. A San Rossore, la Guardia  costiera è intervenuta con una motovedetta “classe 800” e personale da terra, per una barca a vela  di 16 metri, condotta da uno skipper di 48 anni di nazionalità austriaca, naufragata sulla scogliera tra  bocca d’Arno e la spiaggia del Gombo. L’Autorità marittima, a difesa dell’ambiente, ha emesso un  provvedimento con il quale ha diffidato il proprietario all’immediata rimozione dell’unità e sta  vigilando sullo svolgimento delle operazioni, con lo scopo di evitare qualsiasi sversamento di prodotti  inquinanti. Nelle acque dell’isola di Montecristo, due persone a bordo di un natante a motore di 10  metri in difficoltà per un’avaria al motore e incalzati dalle condizioni meteo in forte peggioramento,  sono state salvate dall’intervento di una motovedetta della Guardia costiera di Portoferraio che le ha  condotte in banchina al sicuro, affidandole al personale della Guardia forestale di stanza sull’isola.
Sono gli episodi più rilevanti tra le numerose situazioni operative di allarme per le quali gli uomini e  mezzi della Guardia costiera della Direzione marittima della Toscana del 2°Mrsc (centro  secondario di soccorso marittimo) sono stati chiamati a rispondere negli ultimi giorni.
Molti salvataggi su tutte le coste italiane. Non meno complesso si è presentato lo scenario operativo in ambito nazionale, dove le condizioni  del tempo, in alcuni casi proibitive, hanno prodotto diversi interventi che solo negli ultimi due giorni  hanno permesso di trarre in salvo 15 persone, tra cui due bambini, in diverse situazioni di allarme.  Interventi che, comunque, fanno parte di quell’attività ordinaria che il Corpo delle Capitanerie di porto  esegue quotidianamente, per ventiquattro ore al giorno, rispondendo alle esigenze della collettività,  mettendo in campo una struttura che conta oltre 500 tra mezzi navali e aerei, dotati di sistemi  all’avanguardia, assicurando un monitoraggio continuo degli 8.000 km di costa, da nord a sud, dai  principali laghi italiani, fino alle località più meridionali della Sicilia, in un’area di responsabilità di  500.000 km2 di acque, pari al doppio del territorio nazionale e a un quinto del Mediterraneo,  interessato dal 30% dei traffici marittimi. Un contesto in cui la Guardia costiera, soprattutto in questo  periodo, opera a salvaguardia della vita umana e per proteggere il patrimonio ambientale marino e la  sicurezza della navigazione.
A Lampedusa, teatro operativo di emergenza costante, gli uomini e  mezzi della Guardia costiera garantiscono non solo assistenza e soccorso ai migranti, ma anche la  salvaguardia delle attività di tutti gli operatori marittimi, nonché di quei turisti, italiani e stranieri che  scelgono le bellezze dell’isola pelagica per trascorrere le vacanze. E’ di questi giorni la notizia del  salvataggio di un pescatore di Mazara del Vallo portato a termine dalle motovedette dislocate  sull’isola, come anche il fermo di un peschereccio tunisino, intento alla pesca illegale.  Gli interventi operativi dipendono anche e soprattutto dall’utilizzo del 1530 – “numero blu per le  emergenze in mare” – sul quale ogni cittadino può contare per richiedere assistenza e soccorso  immediato in caso di necessità. Ed anche quest’anno il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto ha promosso una campagna d’informazione per la conoscenza del numero  gratuito 1530, attivo 24 ore su 24, che consente di chiamare, direttamente e senza ritardo, la  Capitaneria più vicina per ricevere immediata assistenza. Uno sforzo quotidiano, generoso, mirato a  far sentire la stretta vicinanza che lega gli uomini e le donne della Guardia costiera alla collettività, consapevole di poter contare sul sostegno di un’organizzazione affidabile e capillare che solo nel 2013 ha permesso di salvare oltre 8000 persone, tra pescatori, marittimi e diportisti. Tutto questo rientra nell’ordinaria attività della Guardia costiera. In sintesi: “il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera c’è sempre e ovunque”.

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