Addio al partigiano Mario, eroe dell’antifascismo
Questo 2015 si apre per l’ Anpi di Livorno con una perdita dolorosa : mentre la città festeggiava il nuovo anno, ci lasciava dopo una brevissima malattia uno dei protagonisti dell’ antifascismo livornese, Mario Giorgi. Nella sua figura si incarnavano alcune delle caratteristiche tipiche del modo con cui la nostra città combatté il fascismo: lo spirito ribelle e l’insofferenza verso tutte le forme di prepotenza prima ancora di una scelta ideologica consapevole. Negli incontri con gli studenti raccontava di quando, ragazzino, tra via Garibaldi e piazza della Repubblica, alcuni fascisti in divisa gli tolsero e strapparono il berretto per non esserselo tolto con deferenza al loro passaggio : era il berretto nuovo, appena ricevuto in regalo e di cui era tanto orgoglioso. Il suo antifascismo nacque di lì, da questa prepotenza inutile , per rafforzarsi poi nel corso degli anni e acquistare piena consapevolezza soprattutto nel periodo dello sfollamento nelle campagne della lucchesia : è qui che si impegna direttamente con l’ incoscienza spavalda dell’ adolescenza contro i tedeschi . Ritarda la marcia dei loro convogli tagliando le gomme ai loro camion, disseminando i loro percorsi di chiodi e pietre, togliendo i cartelli indicatori, aspettandoli lungo le strade per dare loro indicazioni sbagliate e dare tempo ai partigiani di prepararsi. I partigiani lucchesi riconobbero l’ importanza e l’ efficacia delle sue azioni in un documento che Mario ha consegnato all’ Istituto storico della resistenza ed è conservato nel suo archivio. Finita la guerra, l’ uomo che Mario è diventato attraverso queste esperienze si colloca sempre dalla parte dei più deboli, lotta per il lavoro e per i diritti. Da ultimo, diventa un testimone che trasmette ai più giovani quei valori che hanno ispirato la sua vita e da cui è nata la nostra Costituzione. Domani, venerdì 2 gennaio, alle ore 15.30, lo saluteremo per l’ ultima volta partendo dalla camera mortuaria dell’ Ospedale.
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