Truffa di Ghiaccione, presidio in tribunale

Striscioni, palloncini e tanta voglia di chiedere giustizia. Con questi intenti si sono presentati il 17 ottobre i componenti delle 18 famiglie di Ghiaccione, la frazione del comune di Collesalvetti dove è andata in scena quella che è passata alla cronaca come la “truffa immobiliare di Ghiaccione” (clicca sui link in fondo all’articolo per vedere le fotogallery: presidio in tribunale e lo status delle case mai finite di Ghiaccione). Tre milioni di euro e 18 nuclei familiari disperati che hanno investito tutti i loro averi nelle nuove palazzine mai costruite o meglio, costruite a metà. “Abbiamo investito tutti i nostri averi – spiega Federico Nocchi, giovane padre nonché uno dei tanti coinvolti nella truffa di Ghiaccione – Noi abbiamo versato circa 300mila euro, venduto la nostra casa e a distanza di otto anni ci troviamo con cemento e allacci pronti, case ad un passo da essere abitate ma senza un tetto dove stare. Da anni ormai – continua amaramente il racconto Federico Nocchi – viviamo a Livorno in una casa di 50 metri quadri con mia moglie mio figlio e i miei genitori. Una situazione impossibile che vogliamo termini il prima possibile”.
Oggi, nelle aule del tribunale penale di via Falcone e Borsellino, al via la seconda parte dell’udienza preliminare che deciderà sul rinvio a giudizio o meno degli otto indagati nel mirino dei pm. La scelta dei giudici in questo caso sono due: o rinvio a giudizio o archiviazione del caso. “Il presidio di questa mattina è per far sentire la nostra voce – dicono i truffati di Ghiaccione – Chiediamo solo giustizia e di riavere le nostre case”.

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