Truffa Ghiaccione, sit in di 18 famiglie al cantiere
di gniccolini
Tre milioni di euro e 18 famiglie disperate che hanno investito tutti i loro averi nelle nuove palazzine mai costruite o meglio, costruite a metà (clicca in fondo all’articolo per vedere la fotogallery del presidio di protesta nel cantiere di Ghiaccione). E’ questo il risultato della “truffa di Ghiaccione”, una località a Collesalvetti dove fu deciso ormai nel 2006 di costruire un bel complesso immobiliare. Appartamenti, case, garage, un piccolo quartiere dove 18 nuclei familiari avevano deciso di vivere il resto della loro vita. “Abbiamo investito tutti i nostri averi – spiega Federico Nocchi, giovane padre nonché uno dei tanti coinvolti nella truffa di Ghiaccione – Noi abbiamo versato circa 300mila euro, venduto la nostra casa e a distanza di otto anni ci troviamo con cemento e allacci pronti, case ad un passo da essere abitate ma senza un tetto dove stare. Da anni ormai – continua amaramente il racconto Federico Nocchi – viviamo a Livorno in una casa di 50 metri quadri con mia moglie mio figlio e i miei genitori. Una situazione impossibile che vogliamo termini il prima possibile”.
Venerdì 11 luglio alle 13 all’interno dell’aula Gup del tribunale penale di via Falcone e Borsellino si aprirà l’udienza preliminare nei confronti degli 8 indagati per truffa implicati in questa vicenda.
A seguire le controversie legali per i residenti tra i tanti c’è anche l’avvocato Nicola Sodano che dall’inizio di questa vicenda è sempre stato vicino alle famiglie. “Venerdì il primo passo importante che potrà mettere un punto fermo dopo otto anni di lunghe e faticose indagini condotte egregiamente dai carabinieri e dalla procura di Livorno – spiega il legale – Quello che conta è che queste famiglie possano ottenere giustizia e avere quello per cui avevano pagato: le loro case”.
Questa mattina un lungo presidio davanti alle cattedrali nel deserto rimaste incompiute con tanto di cartelli e striscioni reclamanti giustizia e rispetto per un dolore enorme condiviso da tante, troppe famiglie.
“La cosa che ci fa più rabbia – prosegue un altro coinvolto – è che manca veramente poco per terminare il tutto. Gli allacci ci sono, è tutto predisposto. In quattro o cinque mesi al massimo una ditta seria potrebbe terminare tutto. Quello che vedete per la maggior parte lo abbiamo cercato di terminare di costruire noi. Ma adesso si deve sbloccare anche la situazione anche da un punto di vista legale che potrebbe permettere quindi di imboccare la strada giusta per ottenere quello che abbiamo perso”.
Sul cantiere è intervenuto anche l’assessore ai Lavori Pubblici di Collesalvetti Roberto Menicagli in rappresentanza del sindaco Lorenzo Bacci. “Vogliamo essere presenti come amministrazione – spiega l’assessore – perché ci siamo sempre stati sin dall’inizio in questo dramma che vivono le famiglie coinvolte – Come Comune abbiamo attivato tutte le garanzie necessarie come polizze e fidejussioni”.
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