Addio a Vittorio Cioni, il cordoglio della politica

E’ morto martedì 25 giugno, all’età di 73 anni, Vittorio Cioni, presidente provinciale dell’Anpi. Il cordoglio del mondo politico e non. “I compagni e gli amici dell’Anpi – si legge sulla pagina dell’Anpi provinciale di Livorno – si stringono attorno alla famiglia già duramente colpita da un recente lutto esprimendo tutto il loro immenso dispiacere per aver perduto vittorio troppo prematuramente”. La vita di Cioni è sempre stata caratterizzata da un forte impegno sociale e politico. Negli anni ’80 è stato a capo della Cgil della nostra città e subito dopo ha assunto la carica di capogruppo in Regione del Pds.

IL RICORDO DEL SINDACO COSIMI
“Con Vittorio Cioni io ho perso un carissimo amico, la città ha perso un uomo di valore, un solido riferimento culturale e politico. Negli ultimi anni Vittorio si era speso come presidente dell’Anpi in difesa dei valori costituzionali, della democrazia, delle libertà, della pace con un’azione incessante contro tutti i fattori che hanno prodotto guasti profondi nella convivenza civile del nostro Paese. Questa esperienza alla guida della prestigiosa associazione dei partigiani italiani è la conclusione alta di un percorso umano, politico e culturale speso al servizio dei lavoratori e della nostra città. Ferroviere di professione, Vittorio Cioni si è affermato fin dagli anni giovanili come punto di riferimento del mondo del lavoro fino ad assumere, come segretario provinciale, la direzione della Cgil, ruolo nel quale ha dato un decisivo e intelligente apporto per la difesa degli assetti produttivi in anni di crisi del sistema delle partecipazioni statali. Al centro di ogni suo intervento, con il diritto al lavoro ha sempre messo la dignità dei lavoratori, il diritto-dovere dei produttori di essere protagonisti della vita economica e politica. Questa sua esperienza, queste profonde radici nel mondo del lavoro sono state la cifra distintiva con cui ha partecipato come consigliere regionale eletto nelle file del Pci e poi del Pds ai lavori dell’Assemblea regionale, rappresentando non la parte politica ma gli interessi generali della nostra città. In quel consesso – segno del suo valore politico riconosciuto e sperimentato – è stato per un quinquennio capogruppo del suo partito. Vittorio Cioni portava con sé un’attitudine – oggi sempre più rara – all’approfondimento serio di ogni questione, non parlava in politichese ma sapeva porgere ragioni e argomenti in modo chiaro e lungimirante. E’ stato fino all’ultimo un uomo lucido e appassionato, un esempio di cristallina onestà, intellettuale, morale e politica. La città perde una personalità la cui mancanza si farà sentire, io perdo un caro amico. Alla famiglia, ai figli e ai nipoti un abbraccio stretto e commosso. Ciao, Vittorio”.

 

LA COMMEMORAZIONE DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Basta dare una breve lettura ai Suoi trascorsi, ai Suoi impegni nel sindacato, nella politica e per ultimo ma non certo per importanza, nell’ANPI, per capire quanto la scomparsa di Vittorio Cioni rappresenti una grave perdita per tutti coloro i quali credono nei valori e nei principi fondanti della democrazia e dell’antifascismo. Il Partito della Rifondazione Comunista saluta con profondo rispetto il compagno ed il Presidente dell’ANPI che ci ha lasciato prematuramente all’alba di ieri (martedì 25 giugno, ndr.). Oltre a ricordarlo con immutata stima, vorremo ringraziarlo per aver trasmesso, attraverso l’impegno che lo ha visto alla guida dell’ANPI provinciale, quei principi e quei valori antifascisti che proprio grazie alla sua integrità etica e morale non verranno mai dispersi ma bensì rilanciati con crescente determinazione.

 

 

IL RICORDO DEL PARTITO DEMOCRATICO
Livorno perde una figura prestigiosa che ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di militanti. Vittorio Cioni nella sua lunga attività sindacale, politica, istituzionale e come Presidente dell’ANPI ha sempre dimostrato coerenza, passione e impegno riuscendo a trasmettere agli altri i suoi valori, la sua lealtà e la sua saggezza. Nel 1961 viene assunto dalle Ferrovie di Stato dove successivamente inizia la sua attività sindacale, ricoprendo prestigiosi incarichi come Segretario del Consiglio Unitario di Zona e Segretario Generale della Camera del Lavoro di Livorno. Per due legislature eletto Consigliere Regionale nelle liste del PCI e PDS dove ha ricoperto l’incarico di capogruppo. Ha poi aderito ai Democratici di Sinistra e al Partito Democratico di cui era membro dell’Assemblea Territoriale.
Altrettanto importante il ruolo di Presidente dell’ANPI. Vittorio, uomo di profonda sensibilità, si è impegnato anche nella divulgazione dei valori della Costituzione, nata dalla Guerra di Liberazione dal nazifascismo.

IL CORDOGLIO DELL’ISOTERCO
L’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Livorno (Istoreco), a nome del Presidente Laura Bandini, del Direttore Catia Sonetti e di tutto il personale esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Vittorio Cioni, personalità di spiccata levatura culturale e politica, fortemente impegnato nella promozione dei valori dell’antifascismo e degli ideali della Resistenza.

Cioni, militante storico della sinistra livornese, impegnato nel sindacato ferrovieri e poi a capo della Camera del Lavoro, si è distinto anche per il suo impegno come consigliere regionale, offrendo un esempio costante, con onestà e rigore, di dedizione alla causa dei lavoratori.
Negli ultimi anni aveva affiancato con passione e competenza le attività del nostro Istituto che aveva contributo a far nascere nel 2007, convinto della necessità culturale di promuovere la ricerca sulla storia recente di Livorno con particolare riferimento alle lotte contro il nazifascismo e per la giustizia sociale. Un impegno che Cioni ha perseguito anche come presidente provinciale dell’Anpi livornese, favorendo in particolare l’inaugurazione di una stagione di rinnovamento organizzativo che ha aperto l’associazione all’apporto dei giovani e di tutti coloro che condividono lo spirito antifascista ed i valori di libertà e democrazia.
In questo momento di profondo dolore, l’Istoreco esprime tutta la sua affettuosa vicinanza alla famiglia.

IL SALUTO DELLA FILT CGIL E DEL SEGRETARIO CGIL STRAZZULLO
Ciao Vittorio, compagno di tante battaglie in difesa dei lavoratori e delle lavoratrici, sempre in prima fila contro le disuguaglianze a fianco dei più deboli e per la Democrazia. Solo la morte poteva rompere il tuo legame con la Cgil e con il mondo del lavoro, ma il tuo insegnamento rimarrà nel ricordo di tutti noi. Alla moglie e ai figli giunga la vicinanza da parte di tutta la Cgil di Livorno e del Segretario Maurizio Strazzullo. Ciao Segretario. Ciao Presidente dell’Anpi. Ciao Compagno Vittorio.

IL COMMIATO DI MARCO FILIPPI, SENATORE PD
La scomparsa di Vittorio Cioni segna, dal mio personale punto di vista, quasi una sorta di spartiacque con una generazione della politica livornese. È come il venire meno di un ponte, un collegamento immaginario con le generazioni che ho conosciuto all’inizio della mia attività politica.
E infatti Vittorio ho avuto il privilegio di conoscerlo da Segretario della Camera del Lavoro, io giovane delegato degli elettrici e lui al vertice della struttura confederale.
Erano i tormentati ultimi anni ottanta e la città incominciava ad entrare in una spirale di crisi che ebbe poi con i decreti Prandini il massimo livello di tensione, ma in realtà era un modello di sviluppo fondato sulle partecipazioni statali e sulla riserva della manodopera portuale a venire meno…come non sfuggiva nelle riflessioni di Vittorio di allora.
Conservo di quegli anni delle immagini e delle situazioni indimenticabili, fatte di grande afflato e condivisione nella ricerca, da parte di Vittorio, sempre della massima unità sindacale tanto al proprio interno quanto con le altre confederazioni.
Iniziarono di li a breve invece anni di divisioni all’interno della politica, specie a sinistra, con il crollo del muro di Berlino e con la svolta di Occhetto.
Vittorio contrastò quella scelta, ne fu un valido oppositore, ma non smarrì mai un sentimento di profonda unità che lo legava al suo modo di essere assolutamente organico al partito.
Finito il mandato da segretario della CGIL divenne consigliere regionale e da li quasi inevitabilmente capogruppo confermando le sue straordinarie doti di ascolto, di voglia di confronto, di infaticabile e generoso lavoratore della politica.
Il rispetto per l’altro certo, ma più di ogni cosa mi verrebbe da dire, mutuando un termine calcistico, l’attaccamento alla maglia.
I suoi giudizi più severi in ambito privato, divenivano oggetto di lotta politica senza mai sconfinare nell’attacco personale ma inquadrando sempre ogni vicenda nella dimensione propria del contesto politico.
Con la fine del suo mandato in regione venne meno, per molto tempo un suo impegno diretto ai massimi livelli istituzionali, anche se non è mai mancato un suo interessamento e il suo personale contributo al dibattito interno al partito, rivestendone ruoli di primo piano anche a livello regionale.
Negli ultimi anni quando gli fu chiesto di assumere l’incarico prima di segretario e poi di Presidente dell’ANPI, ebbe modo ancora una volta modo di segnare, con l’originalità del suo pensiero e l’innovazione nella pratica dell’attività di quella associazione, un suo carattere distintivo nel fare da ogni contesto, fosse quello sindacale, istituzionale o associativo, politica nel senso più nobile e alto del termine.
Vittorio non era uomo di compromessi, forse neppure con se stesso, ma è stato indubbiamente un uomo rispettato e apprezzato dagli avversari interni ed esterni al suo partito e un uomo amato e seguito da coloro che ne hanno condiviso il suo modo peculiare di fare politica.
Con Vittorio muore un riferimento prezioso di una parte della sinistra in città, quella parte che ha sempre fatto della partecipazione e delle scelte condivise con metodo democratico la propria cifra distintiva della propria appartenenza politica.
Alla figlia Valeria, che ha avuto in questi anni già significativi tormenti e dolori, al figlio Marco e alla moglie, va il mio pensiero di affetto più commosso.

Marco Filippi

 

VITTORIO CIONI: AMICO, COMPAGNO E PARTIGIANO
Arci Livorno esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Vittorio Cioni, amico, compagno, partigiano e presidente di Anpi Livorno. Vittorio è stato una persona di grande sensibilità umana, un punto di riferimento per quel mondo sindacale e politico al quale ha dato per moltissimi anni un contributo prezioso, una figura simbolica dell’impegno a mantenere in vita e trasmettere la storia e i valori dell’antifascismo e della Resistenza. Con profondo rispetto per la sua passione civile, ci auguriamo che egli possa continuare a rappresentare nel tempo un esempio per le giovani generazioni

Arci Livorno Il presidente Marco Solimano

 

IL CORDOGLIO DI SEL
Di Vittorio Cioni, scomparso questa mattina, conserveremo il ricordo di una persona in grado di interpretare la politica in modo pacato e riflessivo e, al tempo stesso, capace di non disperdere mai il filo essenziale di una militanza a sinistra, con al centro il mondo del lavoro e i suoi fondamentali diritti. Lo attestano la saggezza e la lungimiranza con cui ha ricoperto i diversi e impegnativi ruoli nella Cgil, nel Pci e lungo i suoi cambiamenti, nell’Anpi, tanto nella sua terra livornese quanto nelle istituzioni regionali. Un uomo, Vittorio, che ha rappresentato la parte migliore e seria della politica e della sinistra. Alla sua famiglia va il nostro più sentito cordoglio.

Beppe Brogi, Mauro Romanelli, Andrea Ghilarducci Sinistra Ecologia Libertà

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