Voltare pagina, ma quale pagina?

Ieri 1 Marzo 2014 al Lem si è celebrato il primo confronto tra i candidati alle primarie di Livorno. Se questa è la prima risposta alle richieste di cambiamento fatte dai Livornesi, in varie occasioni, una fra tutte dovrebbe interessare il Pd quando 10.535 Livornesi hanno decretato Renzi come segretario, partiamo male: se non è zuppa, infatti, è pan bagnato. La novità è stata quella di riproporre lo stesso schieramento e la stessa filosofia politica, che ha governato la città almeno negli ultimi 5 anni? Lo chiediamo soprattutto al segretario dell’Unione comunale del Pd

Fra i candidati troviamo anche uno dei protagonisti dell’attuale assetto urbanistico della città, parliamo del progettatore di Porta a Mare, Porta a Terra e del fortunatissimo Parcheggio Odeon invidiato in tutta Europa. Qui sinceramente si fa molta fatica a vedere del “nuovo”, ma non fermiamoci ad un primo giudizio, potrebbe anche stupirci con improbabili effetti speciali. La convention del centro sinistra si può riassumere con la frase detta in quella occasione (e apparsa sulla stampa): ‘Si rischia di perdere’. Non sarà che questa paura invece di portare novità sta cristallizzando tutti i partiti su posizioni opposte al prepotente cambiamento chiesto dalla città?
Nessuno ha veramente affrontato i problemi reali, come promuovere la ripresa e lo sviluppo economico/lavorativo in una città dove in base ai dati Istat nel 2013 abbiamo 8,6% di disoccupazione nella popolazione da 15 anni in su e negli ultimi 5 anni i ranghi di questo reggimento della disperazione si sono ingrossati del 65% dal 5,2% del 2009, un problema non più solo giovanile ma che interessa anche la fascia tra i 35 e 49 anni. Non possiamo sorprenderci di questo. Si tratta degli stessi partiti e gli stessi protagonisti che nelle aule della Regione, per un preciso indirizzo politico del presidente Rossi, hanno fatto andare l’Ikea a Pisa, senza combattere poi troppo per e con l’amministrazione di Livorno. Infatti, prima che la SVAG (superficie di vendita concessa per la grande distribuzione) fosse abolita con legge regionale, era Livorno ad avere gli strumenti urbanistici e le previsioni per poter accogliere l’Ikea, per esempio nel Nuovo Centro. Ma con tutta evidenza i livornesi in Consiglio regionale, per evitare di fare degli scontenti a Livorno, lontani dai campanilismi, hanno lasciato che la scelta del presidente Rossi scivolasse su Pisa. Insomma, tutti, nuovi e vecchi smemorati, vogliono cambiar pagina senza farci vedere la pagina nuova.

Marco Ristori

portavoce di Livorno Democratica

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