Viabilità Porta a Mare, c’è qualcosa da rivedere…

Le inadempienze urbanistiche della Porta a Mare collegate alla sicurezza stradale cominciano dal Ponte Nuovo. La prima interessa l’impianto semaforico scali Novi Lena- Manzoni, la cui scansione luminosa ad uso dei pedoni è stata eliminata con il rifacimento delle nuove condutture nel 2013. Oltre all’assenza di strisce pedonali ,chi si trova ad attraversarlo deve fidarsi dei veicoli che si fermano nei due sensi opposti. Cosa non sempre garantita trattandosi di un bivio che lato mare non ha flussi. Pochi metri più avanti, le strisce pedonali sugli scali Novi Lena c/o fermata bus, finiscono sul bordo rialzato del marciapiede, sprovvisto di scivolo anti barriera. Procedendo all’altezza delle ex scuole del Cantiere invece uno scivolo ad angolo retto con via Edda Fagni c’è, ma è adibito all’uscita di mezzi commerciali senza dare la possibilità ai pedoni e ai mezzi stessi di controllarsi vicendevolmente. Proseguiamo fino all’immancabile garage sotterraneo con le immancabili paratie di cemento, con ingresso-uscita posizionati in piena curva e le strisce pedonali che obbligano a frenare in salita. A ritroso, il marciapiede lungo p.za Mazzini è usato da camion e furgoni come scarico merci, che vi accedono sostando con due ruote sulla carreggiata o con tutte e quattro sull’intera pavimentazione, nonostante il divieto di sosta e il rischio di una sportellata. Ma la madre di tutti i provvedimenti resta l’eliminazione della pista ciclabile di p.za Mazzini. Probabilmente la più importante della città nel trasferimento terra -mare con la bici, per singoli e famiglie. Fin’ora c’èra sfuggito il significato dei tre monconi ciclabili scollegati dal contesto, tra l’uscita-ingresso del garage e il transito di pedoni, auto e motocicli (quest’ultimi autoaggiudicatisi il parcheggio sulle griglie adiacenti la Coop). Rivelatisi il trat-d’union dei sinuosi monconi orange (che finiscono nel nulla), non compensano l’eliminazione della pista originaria e costringerebbe i ciclisti provenienti di città a un rischioso doppio attraversamento della piazza. E’ facile intuire come gli stessi, continueranno a servirsi dello stretto marciapiede ex scuole cantiere per evitare il mare dei veicoli. Consideriamo che l’intero complesso non è ancora a regime e che nei giorni scorsi siamo stati spettatori della quasi demolizione del cartello indicante l’attraversamento pedonale, tra il marciapiede e l’uscita del garage, piegato a 45°da un tir in manovra.

Distinti saluti
Paolo Cascinelli 

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