“Vi spiego perché il rigassificatore è una truffa”
Parafrasando un motivetto in voga oggi, potremmo chiamare l'”affare” rigassificatore è “la più grande truffa dopo il big bang”, almeno dalle nostre parti. È notizia recente che rigassificatore OLT offshore al largo delle coste livornesi e pisane abbia incassato 45 milioni di euro nel 2014, e addirittura 80 milioni nel 2015, tutti pagati dalle nostre bollette, cioè dalla fiscalità generale o, per capirci meglio, presi direttamente dalle nostre tasche. Questa fra l’altro è solo la punta dell’iceberg, visto che per il ben noto decreto bipartisan, che permette a queste”opere strategiche” di esse remunerate anche in caso di non funzionamento, garantirà al rigassificatore OLT offshore gli introiti per almeno 20 anni. Facile fare “impresa”, così, non c’è che dire. Personalmente credo che questa sia un’oscenità intollerabile, soprattutto in un periodo di vacche magre come questo, dove le famiglie arrivano con difficoltà a fine mese, dove gli sfratti per morosità incolpevole sono all’ordine del giorno, dove migliaia di giovani annaspano e vivono con grandi difficoltà, sia materiali che esistenziali, a causa della mancanza di lavoro e comunque di opportunità di reddito. Chi sosteneva che il rigassificatore avrebbe portato lavoro e ricchezza sul territorio è stato accontentato, smentito clamorosamente e senza possibilità di appello. Chi invece sosteneva il contrario, come il comitato no offshore che si è battuto da subito per evitare questo scempio e questo ennesimo smacco alla popolazione, ha avuto purtroppo una tragica conferma della verità delle proprie asserzioni, che la gente aveva recepito, manifestando più volte in gran numero contro la realizzazione del rigassificatore, ma non gli amministratori, che anzi hanno sempre ostacolato apertamente la corretta informazione su tale questione, facendosi beffe di democrazia, partecipazione e quant’altro. Adesso qualcuno dovrebbe pagare per questo, e non certo Pantalone, che sta pagando e comunque ha pagato già più che abbastanza. Ma è facile prevedere che nessuno verrà mai ritenuto responsabile di niente, e che l’unica cosa per la quale ci sarà una lotta, sarà per la spartizione del bottino, già oggi congruo ma destinato ad aumentare in modo esponenziale. Finché almeno continueremo a sopportare tutto questo.
Massimo Maggini
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