Unicobas: contro il Ddl Renzi, blocco degli scrutini

L’Unicobas conferma il blocco degli scrutini indetto per i primi 2 giorni successivi al termine delle lezioni (da cui vanno esclusi i giorni dedicati alle classi terminali), quindi nel caso della Toscana l’11 e  il 12 giugno che possono divenire il 12 ed il 13 se il giorno 11 è dedicato esclusivamente alle classi terminali. Al blocco indetto per primo dall’Unicobas si affiancano tutte le indizioni successive, alcune delle quali orarie, degli altri sindacati che coprono il giorno 10 giugno ed  anche i giorni antecedenti, qualora i dirigenti scolastici abbiano convocato in modo illegittimo gli scrutini prima del termine delle lezioni. Quindi un blocco che probabilmente farà slittare in modo consistente il calendario degli scrutini.

Le ragioni del blocco sono note. Il mondo della scuola ha respinto con forza il progetto di controriforma Renzi Giannini. Le mobilitazioni si sono susseguite per tutto l’anno, dagli scioperi dello scorso autunno, che hanno sabotato la campagna di lancio de “la buona scuola” alle poderose manifestazioni primaverili, culminate negli scioperi del 24 aprile, del 5 maggio e dell’Invalsi. A questa mobilitazione continua il governo Renzi ha opposto la ferma determinazione di procedere in quello che ad oggi rappresenta la più selvaggia aggressione ai danni della scuola pubblica. Nemmeno lo schiaffo elettorale subito dal partito di Renzi alle regionali sembra far recedere il governo dai suoi intenti: evidentemente le coperture fornite dai poteri forti che sostengono il disegno di legge – Confindustria, banche, Vaticano etc- sono più appetibili di una banale ricerca di consenso. In una situazione gravissima come quella venuta a determinarsi dopo l’approvazione del DDL alla Camera, la risposta non può essere che il proseguimento della mobilitazione.

Da smentire, una volta per tutte, la vergognosa campagna stampa  con cui si è cercato di denigrare il blocco degli scrutini definendolo illegale e alludendo alla precettazione degli scioperanti. Il blocco degli scrutini, così come definito dalle odiose regole della legge antisciopero, è perfettamente legale e prevede:

– due giorni di sciopero (arrivano a tre o più per l’indizione articolata delle varie sigle sindacali) con  esclusione delle classi terminali (terza media e quinta superiore)

– slittamento degli scrutini fino ad un massimo di cinque giorni

– slittamento delle conseguenti consegne delle pagelle e affissione risultati.

Lo slittamento ovviamente non avrà alcuna ripercussione sulla accuratezza delle operazioni di valutazioni che saranno garantite con la consueta professionalità, nell’interesse primario degli studenti. Da respingere quindi nel modo più totale qualsiasi falsa affermazione tendente ad adombrare possibili penalizzazioni per gli studenti e le loro famiglie.

Ricordiamo che le mobilitazioni contro il DDL Renzi Giannini vogliono tutelare non solo i lavoratori, sempre più aggrediti sotto il profilo salariale, normativo e occupazionale, ma anche il diritto allo studio degli studenti, nella convinzione che la difesa della scuola pubblica è innanzitutto una battaglia di civiltà da condividere.

L’Unicobas sostiene il blocco degli scrutini, mette a disposizione di lavoratori e RSU strumenti informativi per la gestione dello sciopero, sollecita la costituzione di casse di solidarietà per sostenere gli scioperanti, ricordando che è sufficiente lo sciopero di un solo membro del consiglio di classe (anche sostegno e materia alternativa) per bloccare lo svolgimento degli scrutini. Sono già state inviate diffide preventive ai Dirigenti scolastici al fine di evitare procedure che potrebbero configurare limitazioni all’esercizio del diritto di sciopero (ad esempio impropri spostamenti di date già stabilite per gli scrutini); si invitano i lavoratori a scioperare e a segnalarci eventuali comportamenti antisindacali.
Unicobas Scuola

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