Un’altro dramma per la nostra Provincia: chiude il centro di assistenza per tossicodipendenti

Scrivo per portare all’attenzione collettiva un altro doppio dramma per la Provincia di Livorno, sia sociale che umano. L’ultimo centro di assistenza e recupero di tossicodpendenti della nostra provincia a Rosignano chiuderà a fine mese. Gli assistiti saranno ridistribuiti chissà dove e gli operatori perdono nel silenzio generale il loro posto di lavoro.
Provincia, sveglia! Stiamo affondando in tutti i settori!
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Rosignano – Chiuderà il 31 dicembre la struttura dei Salci, l’ultima comunità di recupero per tossicodipendenti attiva sul territorio provinciale. Lo ha stabilito l’Asl 6, che alla fine del 2012 aveva già decretato lo stop delle attività dei centri per disintossicazione e reinserimento di Piombino e Livorno.
L’azienda sanitaria non si sbilancia, e si limita a far sapere che quello offerto ai Salci, comunità attiva nella zona artigianale delle Morelline da circa venticinque anni, «è un servizio in una struttura che non è di nostra proprietà e che non è a norma». Da qui, evidentemente, la decisione di interrompere il servizio, che attraverso gli operatori della cooperativa Il Ponte ogni anno garantiva supporto a decine di ospiti, che d’ora in avanti in tutto il territorio provinciale non troveranno altre comunità di recupero. È infatti grazie a questi centri se centinaia di persone, negli anni, sono state aiutate e reinserite nel regolare tessuto sociale.
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La struttura – lo ricordiamo – è in parte di proprietà dell’Asl ed in parte del Comune di Rosignano e, sebbene l’azienda sanitaria non abbia fornito dettagli, sembra che la chiusura sia collegata al fatto che l’edificio non risponde ai criteri necessari per l’accreditamento come comunità di recupero. E se pare che in un primo momento l’amministrazione avesse ipotizzato di effettuare i lavori di adeguamento, il Comune fa sapere adesso di aver prospettato, negli ultimi mesi, alcune soluzioni all’azienda sanitaria, in modo che sul territorio potesse proseguire un fondamentale servizio di assistenza socio-sanitaria fondamentale.
«Abbiamo proposto all’Asl – spiega Daniele Donati, vicesindaco e assessore al sociale – due soluzioni: una era l’acquisto da parte dell’azienda sanitaria della parte di edificio di proprietà comunale e l’altra era una sorta di concessione in affitto, con la nostra piena disponibilità a far effettuare lavori di messa a norma da parte di Asl, con un canone che tenesse conto di questa valorizzazione». È chiaro che l’accordo fra amministrazione e azienda sanitaria non deve essere andato a buon fine. Tanto che l’Asl non nega che a fine mese chiuderà la comunità di recupero, rimasta l’ultima dell’intera provincia a garantire percorsi residenziali e non, volti al reinserimento dei soggetti con problemi di droga. «Il fatto che in tutta la provincia – spiega il sindaco Alessandro Franchi – l’Asl non abbia una struttura di questo tipo non va bene».
Per quanto riguarda gli ospiti attuali del centro e i soggetti che in futuro potrebbero aver bisogno di comunità di recupero, l’Asl si limita a far sapere che «saranno smistati in altre strutture». Quella dei Salci risulta una chiusura per certi versi inaspettata, visto che all’inizio dell’estate 2013 la stessa Asl aveva garantito l’avvio di un percorso di potenziamento del centro alle Morelline, che avrebbe dovuto riunire le attività precedentemente portate avanti nei due centri di Piombino e Livorno chiusi nel 2012. ”

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Fabio Baccassino,
Livorno

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