Pagare il ticket del pronto soccorso? E’ una caccia al tesoro. Meno male che c’è il tabaccaio
Al pronto soccorso, salvo disturbi mentali non ci si reca per divertimento ma, banale ma vero, necessariamente quali “clienti” o accompagnatori di “clienti”. Tra le varie incombenze dell’accompagnatore (star dietro agli aggiornamenti sulla situazione,richieste varie,ricovero o ritorno a casa del paziente,ecc) può anche esserci quello di pagare il ticket. Semplicissimo, direte voi, c’e’ la macchinetta nella sala d’attesa! Già, peccato che oggi, lunedì 1° luglio, (non ho idea a quando risalga il guasto) non funzioni, insieme alla macchinetta del caffè. Pazienza, come dice l’avviso basta andare al vicino padiglione 16 (se intanto rilasciano il paziente che avete accompagnato o lo ricoverano poi sono affari vostri per rincorrerlo…). Giratina quindi al padiglione 16 ed ecco l’agognata cassa automatica. Che fortuna, non c’e’ nessuno! L’illusione dura poco….e’ guasta pure quella! Il tam tam solidale tra frequentatori dice che “forse” (se non è rotta o se non è stata distrutta per rubare il contante) funziona quella dell’atrio centrale…
Una bella caccia al tesoro-ticket? No, per fortuna ci sono i tabaccai e 5 giorni per saldare il conto. E allora, cara Asl, perché non affidarsi a loro direttamente (magari senza ulteriori costi per il cittadino) evitando di voler mal gestire la rete delle infernali macchinette?
Gadi Polacco
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