Udc: riflettiamo se sostenere il governo Renzi

Alla luce degli ultimi avvenimenti inerenti il governo e le dimissioni del Presidente del Consiglio Enrico Letta, è opportuno aprire una riflessione precisa su ciò che sta accadendo, prendendo atto che le motivazioni che hanno portato alle larghe intese, dopo le elezioni del febbraio scorso, oggi sono definitivamente superate. Il primo contraccolpo vi è stato con l’uscita dalla maggioranza di una parte del PDL, oggi Forza Italia, nel settembre scorso. Nel frattempo tutte le questioni interne ai nuovi assetti del PD hanno destabilizzato pesantemente l’azione dell’esecutivo, fino alle dimissioni irrevocabili consegnate al Capo dello Stato, che peraltro avranno ripercussioni a tutti i livelli. Pertanto, proprio a fronte degli ultimi accadimenti, non possiamo non rilevare la responsabilità pesantissima che grava sulla nuova classe dirigente del PD rispetto alla decisione del Presidente Enrico Letta. Riteniamo che non si possa considerare il tutto come un passaggio di consegne fra esponenti dello stesso partito, tanto meno paragonarlo a solo giochi di palazzo, come avvenne al tempo della cosiddetta “Staffetta” fra Craxi e De Mita, peraltro esponenti di due forze politiche diverse (“La Staffetta” fu ideata da Riccardo Misasi, all’epoca anche sponsor politico di Romano Prodi). Non entriamo nel merito delle scelte del Presidente della Repubblica e delle prerogative che gli consente la Costituzione, ma qualora fosse affidato l’incarico di Presidente del Consiglio a Matteo Renzi, si creerebbe una situazione nuova che dovrebbe essere valutata in modo diametralmente opposto rispetto alle obbiettive necessità che portarono al sostegno ad Enrico Letta.

In attesa dell’assemblea congressuale di fine febbraio, successiva alle decisioni su un possibile governo Renzi, sarebbe difficile sostenere un percorso che non sia legittimato dai delegati al congresso e da una precisa mozione in quell’ambito. Sarebbe opportuno a fronte di ciò, mantenere un profilo neutrale rispetto ad eventuali sviluppi in tal senso, e non entrare nella nuova maggioranza, con la disponibilità a garantire un contributo proficuo, sostenendo quei provvedimenti che permetteranno un vero cambio di passo al paese per il bene dei cittadini. Questa è una proposta, sicuramente minoritaria, ma che è opportuno porre all’attenzione degli organi dirigenti del partito e delle componenti i gruppi “Per l’Italia” di Camera e Senato. Oltretutto, sarebbe il modo migliore per auspicare un percorso nuovo con la volontà di rigenerare una ampia area popolare, che deve ineludibilmente superare le logiche di un passato recente carico di incomprensioni ed evidenti errori.

Luigi Coppola Segretario Provinciale Udc

 

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