Toncelli: ecco perché Livorno non cambia mai

A dispetto di una dominanza politica che la direbbe progressista, Livorno è una città conservatrice. E nemmeno poco, visto che cerca di mantenersi sempre uguale a se stessa nella falsa convinzione che isolarsi dal mondo circostante serva a proteggersi dai venti di un cambiamento poderoso che sta scuotendo le fondamenta del mondo intero. Simone Lenzi ha persino coniato il termine “Lungomai” per descrivere quella staticità avvolgente che assorbe ogni ambizione e crede di poter stemperare ogni problema nell’atto di stendere l’asciugamano sugli scogli. Ma se il declino di Livorno è il risultato del ribadire ossessivo di questa mentalità senza stimoli, di chi è la responsabilità se le cose non cambiano mai? Sembrerebbe ovvio dire che la colpa è dei conservatori, ovviamente a partire da quelli di sinistra, ma non è realmente così. Chi difende la staticità (e gli interessi che sono dietro ad essa) in fondo fa solo ciò in cui crede e non è certo una colpa essere coerenti con le proprie idee. No, la vera causa sta in coloro che il cambiamento lo vorrebbero ma che alla fine sono sempre disposti a scendere a patti con la propria coscienza. Quelli che si saziano al banco del rinnovamento per poi rigurgitare un misto di realismo, ipocrisia e opportunismo. Nel percorso politico dei mesi scorsi noi di Progetto per Livorno ne abbiamo incontrati a decine. Si riconoscono facilmente. Sono quelli che “così non si può andare avanti”, “le cose devono assolutamente cambiare” e così via ma che ora che inizia la campagna elettorale sbocciano come funghi nelle liste che appoggiano il candidato del PD. Sono i “riformisti di giorno” che al calar della sera si rifugiano sempre dove il fuoco brucia di più e possono elemosinare il proverbiale piatto di lenticchie. Potremmo davvero mettere spietatamente in luce le loro contraddizioni, uno per uno, e la penna certo non ci mancherebbe, ma ci basta dire che i veri responsabili se le cose non cambiano mai sono loro, quelli che potrebbero fare ma non fanno. Noi di Progetto per Livorno siamo riformisti (insieme a qualche moderato) a cui il piatto di lenticchie sta indigesto. Noi siamo quelli per i quali il cambiamento è tale solo se c’è per davvero, non per finta, perché il 2014 è l’anno chiave della nostra storia, quello nel quale si decide se il declino sarà inarrestabile, verso il probabile ritorno della nostra città allo stato di “Porto Pisano”, o se proveremo a risollevarci per riprendere un nostro autorevole ruolo nel territorio. Se invece alla fine le cose non cambieranno, noi non saremo tra quelli che ne porteranno la colpa.

Cristiano Toncelli

Candidato Sindaco di Progetto per Livorno

Riproduzione riservata ©