Tante promesse disattese per la gestione del ponte mobile della Fortezza Vecchia
Con estremo disappunto, ci troviamo a dover nuovamente mettere per scritto le nostre lamentele riguardo alle problematiche, concrete e quotidiane, riscontrate dai proprietari delle centinaia di barche che trovano ormeggio all’interno del circuito dei Fossi. In particolare quelle ospitate dagli spazi ottenuti in concessione dai Circoli Nautici che hanno sede proprio in prossimità del ponte mobile che unisce la terraferma alla Fortezza Vecchia e che sono costrette a fare i conti con l’ostacolo portato dalla presenza ingombrante della struttura.
Uno sgradevole impedimento per le imbarcazioni, sia per quanto concerne la fase di uscita verso il mare aperto, sia nel corso delle manovre di rientro. Ed è proprio quest’ultima casistica quella verificatasi intorno alle 17.30 del pomeriggio di sabato 19 marzo, in coincidenza con lo svolgimento all’interno della Fortezza Vecchia della terza edizione della Rievocazione storica dell’elevazione di Livorno al rango di città.
L’ennesimo episodio da parte dell’Autorità Portuale di gestione lacunosa ed approssimativa del tanto discusso ponte rimovibile ha visto quindi coinvolte molte imbarcazioni, bloccate ‘in coda’ e costrette a restare con il motore acceso per almeno 20’ fino all’agognata riapertura dell’inopinato sbarramento. Un’attesa ingiustificata, tanto inutile quanto pericolosa per i malcapitati diportisti, impegnati per altrettanti minuti a compiere manovre acrobatiche, al fine di non entrare in collisione in uno specchio d’acqua a dir poco esiguo.
La prolungata impasse è stata peraltro causata anche dall’assenza fisica dell’addetta alla manovra del ponte, la cui attenzione e il conseguente intervento in postazione sono stati richiamati soltanto dopo svariati minuti, solo grazie alla segnalazione portata indirettamente da qualche avventore. Alcuni spettatori che si stavano recando in Fortezza per assistere all’evento e che, una volta dentro, hanno denunciato la situazione caotica che andava sempre più complicandosi all’esterno.
E dire che alla fine dello scorso mese di gennaio, proprio sul tema in oggetto, una delegazione in rappresentanza del Consorzio Nautico di Livorno era stata ricevuta negli uffici di Palazzo Civico dall’Assessore alla Cultura Serafino Fasulo. All’incontro, organizzato in seguito a una formale richiesta d’audizione inviata dallo stesso Consiglio Direttivo del Consorzio, aveva partecipato anche Massimo Provinciali, Segretario Generale dell’Autorità Portuale. Fatte salve le legittime esigenze espresse dai soggetti intervenuti, l’Assessore Fasulo aveva evidenziato la necessità di non porre le due posizioni in contrasto l’una con le altra. Al termine dell’incontro, si era così giunti a una soluzione informale ma sostanzialmente condivisa da tutte le parti coinvolte.
Dalla precedente formula di apertura del ponte al passaggio pedonale, fissata per almeno quarto d’ora effettivo (che si allunga sino a 20’ abbondanti, se si considerano le operazioni di movimento meccanico comportanti di conseguenza due parentesi di stop alla navigazione previste nell’arco dei 60’), si era deciso di passare ad una sola apertura oraria, in coincidenza dei primi 15’ di ogni ora.
Questa la formula che avrebbe dovuto costituire la consuetudine, almeno per quanto concerne i giorni nei quali non si prevedono eventi ospitati all’interno della struttura: una regola applicata non soltanto nei giorni feriali ma anche nel corso dei fine settimana. Al contrario, in caso di particolari spettacoli, mostre o appuntamenti allestiti in Fortezza invece, era stato stabilito di continuare a chiudere il ponte alla navigazione nell’ora precedente l’inizio e in quella successiva alla fine dell’evento, concedendo il passaggio ai pedoni anche nel corso dello svolgimento della manifestazione stessa ma soltanto durante i primi 15’ di ogni ora. Tutto questo ovviamente subordinato ad un’adeguata campagna d’informazione preventiva condotta attraverso i media locali e tramite la diffusione di una comunicazione diretta a tutti i circoli nautici, amplificata grazie al ‘megafono’ rappresentato dalla voce del Consorzio Nautico che li riunisce e li rappresenta.
Come già anticipato, si sarebbe dovuto trattare di qualcosa in più di semplici ‘promesse’ sulla carta. Invece, tali accordi restano sino a oggi assolutamente disattesi nella concreta quotidianità. Uno stato di cose reso ancor più sconfortante dal fatto che, in occasione della già menzionata riunione, le stesse parti in causa avevano concertato la necessità di un generale potenziamento del servizio di custodia e vigilanza, con una più costante presenza direttamente in loco di addetti adeguatamente formati: un provvedimento finalizzato a garantire ai natanti un più alto livello di sicurezza in caso di emergenze oppure per essere in grado di fronteggiare con competenza problematiche che necessitino un’apertura eccezionale e tempestiva del ponte stesso, al fine di consentire un rapido transito delle imbarcazioni.
Sempre in tema di possibili miglioramenti, il Consorzio aveva poi suggerito un’implementazione del meccanismo informativo: per ottimizzare le comunicazioni alla cittadinanza a proposito di calendario ed orari in agenda, si sarebbe potuto installare alcuni pannelli, aggiornabili anche solo manualmente, posizionati in punti considerati come ‘strategici’ in quanto ben visibili dai natanti lungo tutto il percorso dei Fossi.
Purtroppo, alla luce del recente episodio riportato in questa nota, ci troviamo con amarezza a costatare come gli interventi sui quali si è lungamente dibattuto, siano rimasti nella sostanza lettera morta. Di conseguenza, prendiamo atto con preoccupazione dello scarso valore che l’Autorità Portuale attribuisce all’impegno dedicato non solo dalla sua rappresentanza, ma anche da quella del Consorzio Nautico e della stessa Amministrazione Comunale. Tempo ed energie perse nel tentativo di risolvere una problematica che non riguarda esclusivamente il ‘capriccio’ di una piccola e limitata porzione di cittadinanza. Bensì, specie sprecando inopinatamente risorse e tempo comuni, tale ignavia finisce per intaccare il patrimonio di una comunità intera.
Il Consiglio Direttivo
Consorzio Nautico di Livorno
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