Solidarietà all’associazione Don Nesi
All’Associazione don Nesi Corea abbiamo prestato negli anni passati il nostro Servizio Civile, avendo modo di conoscere in prima persona una realtà tanto interessante e vivace che siamo tutti in qualche modo rimasti legati ad essa anche alla fine del nostro anno di lavoro. Infatti l’Associazione è un luogo aperto a tutti (senza eccezione alcuna) dove, sempre gratuitamente, vengono messi a disposizione della cittadinanza (e soprattutto delle sue fasce più deboli e maggiormente a rischio di emarginazione), servizi educativi e culturali (centro estivo per bambini, doposcuola per studenti, banda musicale, rassegne cinematografiche, presentazioni di libri, incontri e dibattiti…) utili non solo al quartiere di Corea ma anche all’intera città di Livorno. La chiusura dell’Associazione sarebbe insomma una drammatica sconfitta per tutti. Per questa ragione è già da qualche tempo che seguiamo con preoccupazione l’incredibile vicenda che ha portato l’Associazione non solo ad essere sfrattata dai suoi spazi storici, ma anche a dover fronteggiare una richiesta di fitti non pagati per oltre cinquantamila Euro. Artefice di questa situazione, paradossalmente, è proprio la diocesi di Livorno che, a quanto pare, invece di apprezzare gli sforzi dell’Associazione (che a noi paiono tutt’altro che estranei ai dettami evangelici), le contesta la sua aconfessionalità, come se l’essere non clericale significasse automaticamente essere anticlericale (e nessuno all’Associazione è anticlericale), come se non meritasse alcuna considerazione lo spendersi al servizio per il prossimo.
Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a tutto questo. Nel manifestare la nostra vicinanza all’Associazione, ci uniamo ai tanti che in questi giorni si stanno appellando al vescovo affinché receda dalle richieste di risarcimento, nella speranza che come noi facciano tutti quelli che hanno interesse che non venga disperso – oltretutto per motivi tanto incredibili – un patrimonio così prezioso per la nostra città.
Sara Matteoni, Desirè Pesapane, Antonella Raminghi, Francesca Trimboli, Francesco Naldi
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