Il sindacato: i dipendenti comunali sono lavoratori come gli altri

In relazione al ritardo del pagamento degli stipendi dei lavoratori comunali, corre l’obbligo di dare una risposta per chiarire il problema dello slittamento, ma soprattutto per denunciare il malessere sociale verso questa categoria di lavoratori.
La premessa è che i dipendenti dello Stato, quindi a seguire Enti Locali, Asl, Province, sono i primi ad essere penalizzati rispetto ai tagli che i vari governi effettuano, a cominciare dal fatto che non c’è più stato un rinnovo contrattuale dal 2008/09; che gli innalzamenti dell’età e dei contributi pensionistici, con il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo attiveranno i fondi pensione; che per effetto della precedente riforma Brunetta, il dipendente pubblico paga con il salario accessorio le assenze per malattia, che le fasce orarie per malattia sono le più restrittive (rispetto al privato); che le tassazioni sulla busta paga sono un terzo dello stipendio lordo e forse chi evade le tasse non ha mai pagato, anzi, forse chi non paga le tasse è fortunato proprio perché c’è chi le paga anche per gli altri; inoltre, la riforma Brunetta ha contribuito a denigrare questi lavoratori definendoli “i fannulloni”, inculcando così nella pubblica opinione un’idea di lavoratore che in pratica ruba lo stipendio che è soprattutto fortunato ad avere quel posto di lavoro.
Bisogna assolutamente lasciare un atteggiamento qualunquista che giudica lavoratori e famiglie di lavoratori che sono esattamente come tutte le altre, non solo, ma molti dei lavoratori comunali sono protagonisti in prima persona del servizio che viene erogato, come i vigili urbani, che spesso rischiano la loro incolumità fisica per compiere il loro dovere, facendo turni al freddo o al caldo, in mezzo all’inquinamento, o allo stadio per garantire la sicurezza dei cittadini, ma i livornesi li individuano solo come chi fa le multe e non vedono altro. I Servizi per la prima Infanzia, nido e scuole dell’infanzia, dove i livornesi portano i loro bambini e li affidano alle educatrici e alle insegnanti tutte, di ruolo e precarie, le quali hanno una grande professionalità, ma anche una grande responsabilità verso il benessere e la sicurezza dei bambini. I vari operai del Comune per finire con gli amministrativi, che svolgono servizi di grande importanza per i cittadini come: anagrafe, edilizia, sportello alle imprese, ufficio relazioni con il pubblico, biblioteche, musei. I dirigenti hanno dei buoni stipendi, ma è anche vero che le loro responsabilità sono enormi e vanno a finire sempre a loro carico a livello penale, se qualcosa non va. Le famiglie di tutti i dipendenti sono famiglie livornesi, che per il 99% hanno in casa marito o la moglie o i figli in cassa integrazione, con lo stipendio che slitta, addirittura disoccupati, famiglie dei figli disoccupati a carico, come si può giudicare un’intera categoria separandola dal contesto sociale ed economico in cui tutti viviamo? Ecco perché, non solo è giusto essere pagati subito per tutti, ma anche per questi dipendenti che sono lavoratori come gli altri e che spesso sono l’unico reddito per due famiglie. Quindi, il vittimismo di chi pensa di essere il più debole deve finire, lasciando il posto alla condivisione di un disagio uguale per molti, pensando che ci sono famiglie che aspettano lo stipendio come le altre proprio per fare la spesa o pagare le rette scolastiche dei nipoti. Non è dal cuore della gente di questa città che arrivano le critiche, ma da pochi che non sanno forse che il “posto” i Comuni non lo hanno mai regalato a nessuno, si fanno concorsi che spesso sono molto difficili da superare, che non è FORTUNA, ma impegno e volontà, la famosa meritocrazia, parola che a molti non piace.
Così per finire e sfatare inutili allarmismi, il problema dello slittamento è dovuto ad un grosso problema informatico della banca che gestisce la Tesoreria, evitiamo inutili attacchi a chi ancora non ha avuto modo di poter amministrare perché si è insediato da poco, c’è tempo se ve ne sarà motivo; per gli stipendi c’è un ufficio di ragioneria egregiamente gestito, per cui tutto va in automatico, mandati e quanto necessario.
Ogni pane è guadagnato, così recita un vecchio proverbio, non prendiamo come olocausto una categoria di lavoratori per quanto è successo a questa città.

Il Segretario Aziendale UIL FPL Comune di Livorno

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