Sel a Raspanti: noi stiamo al nostro posto

Abbiamo avuto notizia di una nuova dichiarazione di Andrea Raspanti che ricalca nei modi e nei contenuti quella pubblicata sulla propria pagina Facebook e quelle più volte viste sulle pagine dei suoi adepti.
La stizza che emerge dai messaggi di Raspanti e della sua santa alleanza, è evidente.
Non avendo nulla da opporre alle critiche che gli vengono rivolte su un piano squisitamente programmatico e politico, non trovano altra maniera che attaccare sul piano personale i dirigenti ed i candidati SEL.
A questo aggiungono oggi il vittimismo: i poveri ragazzi che vengono attaccati ingiustamente.
Si dipingono come vittime quando per mesi con accuse false, insinuazioni, fotomontaggi e gossip diffusi a piene mani hanno cercato di farci cadere nel tranello del confronto personale e dello scontro basato sulle offese. Tranello nel quale non siamo caduti e non cadremo mai. Evidentemente sono abituati al regime delle decisioni che si prendono in pochi all’interno del cerchio magico e per cui si ricevono applausi dopo averle confezionate in un bel packaging pieno di trovate pubblicitarie e lustrini.
Tutto questa rabbia e finta indignazione discende dall’irritazione provocata dalla serrata critica che abbiamo rivolto dal punto di visto programmatico. Sfugge loro completamente la logica del confronto democratico che si fa sui contenuti. E d’altronde il lavoro di analisi di Raspanti è stato abbastanza facile in quanto il programma è sostanzialmente inesistente ed anzi i pochi contenuti fanno sobbalzare sulla sedia chi è di sinistra. Basti citare l’esempio sull’emergenza abitativa, il candidato Raspanti vuole utilizzare i fondi regionali per l’emergenza abitativa per acquisire l’invenduto di Borgo di Magrignano, garantendo così le risorse ad Edilporto per rispettare gli impegni della convenzione sulle opere di urbanizzazione sottoscritta col Comune. A parte la dimenticanza sul fatto che un Ente pubblico per acquisire deve seguire procedure di evidenza pubblica (a meno di fare come la Protezione civile a L’Aquila), si tralascia – proprio come ha fatto l’Amministrazione Cosimi – che quegli obblighi sono garantiti da fideiussioni. Leggiamo fra l’altro che lo stesso Comitato Borgo di Magrignano che incontreremo stasera, trova questa proposta del tutto inutile e inopportuna per la risoluzione dei problemi del quartiere.
Pensate se tale proposta fosse stata avanzata dal centrosinistra in favore di quello od altro costruttore; si sarebbe subito parlato di giochi di potere, di sotterfugi e di interessi inconfessabili.
Ma d’altronde cosa ci si poteva aspettare da una forza che è frutto di un’operazione politica che dichiarava che il programma non conta (video di Marco Guercio alla presentazione al Gragnani): quando ha dovuto scrivere il programma si è affidato al vecchio che avanza.
L’alleanza di buongiornolivorno si rivela per quello che è: è come un palloncino bello di fuori e assolutamente vuoto spinto all’interno!
Infine rispetto all’affermazione che “ Sel …è ormai ridotta al lumicino, dissanguata delle sue forze migliori e più attive” non può far altro che sorridere. Infatti se i soggetti che hanno deciso alcuni mesi fa di lasciare il nostro partito avessero avuto le caratteristiche che Raspanti gli attribuisce perché non ne ha voluto neanche uno nella propria lista sebbene fossero iscritti a buongiornolivorno? Essi si definiscono “diversamente SEL”; hanno creato una lista con un simbolo che imita quello della lista Tsipras per le elezioni europee, lista per la quale SEL è fortemente impegnata, inserendo anche qui elementi di forte divisione anziché di unità. Fanno esattamente quello che fanno i venditori di merce contraffatta, imitano grafica, colori e nomi …. Ma la stoffa è tutta un’altra!
Stanno tentando di rifilare una patacca ai livornesi. Ma i livornesi, soprattutto quelli di sinistra, sono troppo intelligenti non ci cadranno.
Raspanti descrive l’uscita di qualcuno che non aveva trovato spazi di affermazione personale dentro SEL come un’emorragia. Si è trattato casomai di un salutare salasso. Infatti da allora SEL ha aumentato il numero di iscritti e simpatizzanti realizzando nella propria sede un luogo ampiamente partecipato da persone che volontariamente si adoperano per la campagna elettorale. La composizione della lista per le elezioni comunali ha visto inoltre la presenza di nuovi aderenti, di personalità della società civile nonché dell’importante partecipazione dell’associazione Uniti Per Cambiare Livorno.
Speriamo che il dibattitto, scioccamente impostato sullo scontro, possa orientarsi ad un confronto serio sulle idee, sulle prospettive, sul governo della Città. Ma se lor signori intendono continuare con la rissa non ce ne faremo un problema. Possono insultare quanto vogliono. Chi, a sinistra, è nella terra di mezzo è abituato alla convergenza degli insulti dalla destra più realista e dalla sinistra più pura (sic).
Noi stiamo al nostro posto. Laddove ci ha indicato Nichi Vendola nel suo intervento del 4 maggio a Livorno: “Sel nell’alleanza di centrosinistra, Sel l’unica sinistra nella nostra città!

Gruppo Comunicazione Sel

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